Nelle ultime 24 ore in Italia si registrano ben 31.084 casi su 215.085 tamponi processati. Campania seconda nella classifica nazionale con 3186 nuovi positivi. Il premier potrebbe bloccare nuovamente il Paese già dalla prossima settimana
Non si ferma la rapida e pericolosa salita della curva dei contagi da coronavirus in Italia.
Nelle ultime 24 ore si registrano ben 31.084 nuovi casi su 215.085 tamponi processati, di fatto un positivo su ogni sette. Aumenta ancora il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva, 1746 in totale con un incremento di 95 unità rispetto a ieri. I nuovi decessi sono 199. La regione più colpita è ancora la Lombardia, con circa 9mila casi, seguita dalla Campania dove i contagiati odierni sono 3186, di cui 170 sintomatici, su 18.656 test analizzati.
Le buone notizie riguardano il dato dei guariti, ben 525 in un solo giorno. I morti, tra il 28 e il 29 ottobre, sono 15, per un totale di 659. Capitolo posti letto: in terapia intensiva sui 227 totali ne restano vuoti 66. In degenza ordinaria i ricoveri sono 1385, a dispetto di 1500 disponibilità.
Una situazione che preoccupa ogni giorno di più, anche perché l’indice di trasmissione del virus si attesta su valori più alti rispetto all’1,5 che sarebbe sinonimo di una situazione ancora gestibile. Il commissario straordinario Domenico Arcuri, intervenuto ieri in conferenza stampa, ha spiegato come il Paese stia vivendo un nuovo dramma, che va analizzato con attenzione perché diverso da quello di marzo. Gli ospedali sono al collasso e il personale medico e infermieristico scarseggia sempre più, costringendo quello in servizio a turni massacranti. Il problema più grande della sanità sfocia, comunque, in altre dinamiche ancor più complesse. Pare, infatti, che le altre patologie siano quasi finite nel dimenticatoio e diventa sempre più difficile ricevere cure adeguate, anche privatamente visto che i medici specialisti sono estremamente diffidenti a garantire prestazioni domiciliari.
Considerando il quadro generale il premier Conte starebbe pensando a un nuovo lockdown, già a partire dalla prossima settimana o al più tardi da lunedì 9 novembre. Si tratterebbe di una chiusura generale per tutte le attività commerciali, salvo quelle che dispensano beni di prima necessità. Sarebbe vietato lo spostamento tra regioni e anche quello tra comuni, salvo che per comprovate esigenze lavorative o di salute e comunque per raggiungere il proprio domicilio. La differenza con lo stop generale imposto in primavera sarebbe legata alle scuole, che potrebbero restare aperte, salvo diverse disposizioni dei presidenti delle varie regioni. Sarebbe un tentativo, l’ultimo e il più disperato per approcciarsi alle festività natalizie con meno paura e maggiore ottimismo, visto che un blocco all’economia in quel periodo rappresenterebbe il definitivo colpo del ko per la maggior parte di aziende, attività e lavoratori.