Sgominata un’organizzazione che operava sull’intero territorio della provincia di Salerno, nel settore immobiliare e della grande distribuzione di noti marchi di prodotti alimentari
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, sta procedendo alla esecuzione di due decreti di sequestro finalizzati alla confisca emessi dal Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
I destinatari dei provvedimenti sono il 64enne Fabbrocino Francescantonio, nipote di Mario Fabbrocino, e il 73enne Piccirillo Antonio ritenuto prestanome del primo, entrambi pluripregiudicati e già sottoposti, rispettivamente, a misure cautelari di tipo custodiale.
Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza hanno consentito di accertare l’esistenza di sofisticati meccanismi elaborati al fine di occultare la diretta titolarità delle ricchezze accumulate grazie alle attività illecite svolte dal clan, mediante il ricorso all’intestazione fittizia di quote societarie ed immobili ad otto prestanome. Sono stati accertati reimpieghi di somme illecite, nel periodo tra il 2004 e il 2010, per oltre un milione e mezzo di euro.
Gli investigatori sono altresì riusciti a ricostruire l’esatto compendio dei beni accumulati, nonostante i soggetti utilizzati come “schermi”, tutti incensurati, godessero di una posizione imprenditoriale tale da far passare inosservati i cospicui flussi finanziari ed investimenti immobiliari, non lasciando trapelare alcun segnale di irregolarità.
Le società sequestrate, operanti sull’intero territorio della provincia di Salerno, operano nel settore immobiliare e della grande distribuzione di noti marchi di prodotti alimentari. Al termine di complessi approfondimenti investigativi, con indagini tecniche e accertamenti patrimoniali, i Finanzieri di Salerno sono riusciti a ricostruire, nel dettaglio, l’intero schema di interposizione fittizia, sottoponendo a sequestro 9 complessi aziendali, 53 appartamenti, 4 villini, 17 garage, 8 appezzamenti di terreno e 16 partecipazioni in società di capitale, per un valore complessivo stimato in oltre 13 milioni di euro. L’amministrazione giudiziaria di tali aziende garantirà la continuità aziendale, salvaguardando così i posti di lavoro e i contratti in essere.
Come è noto il clan Fabbrocino costituisce una delle organizzazioni criminali di maggiore tradizione della Regione Campania. Già orbitante nella famiglia napoletana di Cosa Nostra, ha successivamente operato nell’area compresa tra il Nolano ed il Vesuviano, svolgendo numerose attività illecite, tra le quali il traffico di stupefacenti, estorsioni, omicidi. Si tratta di una organizzazione criminale con spiccata vocazione imprenditoriale, operante in vari settori, che ha saputo, nel tempo, reinvestire in attività economiche i profitti illecitamente maturati, anche allo scopo di occultarne la provenienza.