All’Istituto scolastico di Roma è stato donato un defibrillatore da parte dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo “Augustus”, che ha offerto anche formazione all’uso
di Francesco Li Pira
Il 22 ottobre è stato posto un ulteriore tassello per rendere sempre più sicure le nostre scuole: è stato donato, da parte dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo “Augustus” (A.N.VV.F.C.), un defibrillatore posizionato presso il plesso “Nistri” dell’I.C. “Via Frignani”.
– Professore Naspi, lei è il responsabile legale della formazione sanitaria “Augustus” e da alcuni anni state diventando un importante presidio sul territorio; quali sono i vostri obiettivi e la vostra “mission”, come si dice oggi?
«La nostra formazione è una delle tante che si sono venute a creare all’interno dell’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco in Congedo. Anche se siamo attivi da pochi anni, siamo diventati un punto di riferimento su questo territorio per tutti i sanitari e volontari impegnati nel primo soccorso. Ci rivolgiamo anche a tutta la popolazione con corsi specifici, in particolare per chi – pur non avendo competenze in campo medico – desidera apprendere le nozioni base del primo soccorso: quante più persone sono in grado di affrontare le emergenze comuni, tanto più saremo in grado di salvare vite umane».
– Da cosa nasce il dono di un defibrillatore al plesso Nistri dell’I.C. “Via Frignani”?
«Noi proveniamo come formazione dalla Protezione Civile e abbiamo potuto constatare quanto sia importante un rapido intervento sulla cosiddetta MCI, la morte cardiaca improvvisa. Questa è una morte improvvisa che colpisce una persona ogni 1000 abitanti, con 3000 casi solo a Roma ogni anno, e un corretto e rapido intervento può salvare oltre il 40% delle potenziali vittime. Abbiamo saputo che la scuola ne aveva bisogno e subito la nostra formazione si è attivata per donarlo».
– Cosa si sta pensando per la formazione del personale addetto?
«Il nostro compito non si esaurisce come un’operazione di beneficenza con la donazione del defibrillatore, ma si esplica con i corsi di formazione per il personale addetto e col supporto continuo e costante negli anni. Non dobbiamo avere paura delle manovre di primo soccorso, ma solo pensare ai vantaggi che se ne ricavano col salvare la vita delle persone, sempre restando fondamentale chiamare immediatamente il 118. Ma tanto si può fare in attesa che arrivino i soccorsi e questi minuti posso essere fondamentali. In quel lasso di tempo così importante noi vogliamo intervenire e insegnare come agire correttamente».
– Professore Naspi, non pensa che tante persone potrebbero essere spaventate?
«Sfatiamo leggende metropolitane: le manovre di primo soccorso si possono apprendere facilmente. L’importante è che vengano insegnate da professionisti del settore. Le scuole devono essere luoghi sicuri e quante più persone (docenti, personale ATA, cuochi, genitori, nonni, baby-sitter) imparano a fare le manovre di primo soccorso, tanto più noi tutti saremo sicuri. Soprattutto il personale scolastico deve essere adeguatamente formato».
– Preside Turatti, abbiamo contribuito a rendere la scuola un posto più sicuro?
«Sì è così! Grazie a questa importante donazione, la scuola diventa non solo un posto più sicuro, ma anche un importante presidio per la salute pubblica sul nostro territorio, rientrando nelle postazioni salvavita che compaiono nelle app regionali di primo soccorso. Come diceva il responsabile della formazione “Augustus”, il professore Naspi, è importante la formazione continua e costante dei docenti e del personale addetto al primo soccorso. Non deve essere una donazione sterile, ma il punto di partenza di un presidio sul territorio. Essendo aperta tante ore al giorno, la scuola diventa anche un punto sanitario salvavita importante: anche questo è un presidio sul territorio, perché è la scuola che si apre sempre più al territorio».
– Non deve essere stato facile organizzare questa donazione e far venire una rappresentanza dei docenti numerosa.
«Nel rispetto di tutte le normative anti-Covid e del necessario distanziamento, abbiamo chiesto la disponibilità di una rappresentanza, a seconda dei vari plessi, dei docenti delle primaria e della secondaria di I grado. Sono fortunato ad avere un team così dedito all’insegnamento a 360 gradi e così attento a tutte le varie problematiche. Ai miei docenti va tutto il mio plauso e ringraziamento».
– Abbiamo già visto dei docenti cimentarsi in alcune manovre di pronto soccorso e partecipare attivamente con numerose domande: direi che i vostri alunni sono in buone mani.
«Lo speriamo e ce lo auguriamo! La scuola deve essere sempre più sicura e le famiglie sempre più serene nel mandare a scuola i loro figli. Questa sera, a margine della cerimonia di donazione (che avrebbe dovuta tenersi nel marzo scorso, ma poi sospesa a causa della chiusura delle scuole, n.d.r.), gli istruttori Coppotelli, Malfatti e Naspi ci hanno fatto vedere e ci hanno istruito sulla manovra di Heimlich per la disostruzione. Questa manovra è fondamentale per i bambini e per i ragazzi più piccoli. Purtroppo il soffocamento da inalazione può capitare anche a scuola oppure a mensa: quante più persone lo sanno fare, tanto meglio è.
Dopo questo primo corso offerto dai volontari, la nostra scuola farà partire un corso di formazione per il corretto utilizzo del defibrillatore. Instauratasi questa sinergia tra la comunità educate e i volontari dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo “Augustus”, numerosissime sono le attività che si possono e si devono fare».