Il governatore, con toni drammatici, ha chiesto il sostegno alla popolazione: «Chiederò al Governo un piano di assistenza socioeconomica per chi subirà danni»
«Non giriamoci intorno: per quanto mi riguarda, la Campania deve chiudere. Meglio oggi che a Natale. Non abbiamo alternative».
Così Vincenzo De Luca conferma nel suo videoappuntamento settimanale su Facebook l’ormai imminente nuovo lockdown in Campania.
«Oggi abbiamo da pensare ad altro. Siamo chiamati a prendere decisioni forti, definitive ed efficaci per fare fronte ad una situazione pesante. Ogni giorno che passa rischia di aggravarsi la situazione dell’epidemia, non c’è più tempo da perdere. L’ordinanza che parte oggi è già superata. Comunicherò al Governo – continua De Luca – la mia richiesta di lockdown su tutta Italia. Per la Campania punteremo alla chiusura di tutto. Credo che dobbiamo chiudere tutto tranne le attività essenziali. Dobbiamo bloccare la mobilità interregionale ed intercomunale, tentando di difendere per quanto possibile le attività produttive.
Abbiamo oggi 2280 positivi su 15800 tamponi. Dobbiamo difendere con i denti un dato straordinario che abbiamo difeso nei mesi passati: un numero che chi fa sciacallaggio non ha mai richiamato. Cioè la quantità di deceduti ogni centomila abitanti: 9 morti ogni centomila abitanti in Campania. Questo è il risultato principale della battaglia contro il Covid. Oggi dobbiamo fare l’ultimo tentativo per bloccare il contagio. Chiudere tutto per un mese, per quaranta giorni. Senza decisioni drastiche non possiamo più reggere. Domani non sarebbe più possibile intervenire.
Oggi abbiamo ancora una situazione degli asintomatici non gravissima, ma questo dato non deve confortare, perchè crescendo i positivi cresce anche il numero di persone che si aggravano. È prevedibile un aggravamento della situazione per diversi fattori che nei mesi scorsi non erano presenti. La programmazione sui posti letti ci consente di reggere per adesso, ma con la crescita esponenziale non ci sarebbe nessun sistema sanitario al mondo che riuscirebbe a reggere. Cominciamo ad avere quelle strutture preparate qualche mese fa, con 120 posti letti di terapia intensiva, che iniziano a vedere pazienti gravi. Le prestazioni salvavita saranno garantite comunque, ma abbiamo indicato di fare il necessario per liberare i posti letto, compreso rimandare a casa chi ha sintomi lievi. Dovremo coinvolgere le strutture private, spostando i pazienti nelle cliniche.
Abbiamo ancora tempi troppo lunghi per comunicare i risultati dei tamponi. Nel corso della prossima settimana avremo altre cinque macchinari per analizzare tamponi. La cosa importante è però dare risultati in tempi rapidi e non ci siamo ancora. L’obiettivo è quello di trasmettere nel giro di 12 ore il risultato del tampone al cittadino. Abbiamo riscontrato comportamenti scorretti di alcuni laboratori privati, i quali su richiesta di cittadini non comunicano il risultato all’Asl il risultato. La seconda anomalia riscontrata è che alcuni laboratori privati anzicchè fare tamponi molecolari effettuano tamponi rapidi che non sono affidabili. Questo non va bene. Per fare accertamenti abbiamo chiesto l’intervento dei carabinieri NAS», avverte lo “sceriffo” De Luca.