La scelta del governatore della Regione di sospendere le attività didattiche ha acceso subito la discussione nei dibattiti televisivi e sui social. Tra i cittadini è spaccatura tra i favorevoli e i contrari

di Redazione

Sono scoppiate immediatamente le polemiche relative al provvedimento di chiusura delle scuole in Campania da parte del presidente Vincenzo De Luca, conseguenza dell’aumento dei contagi di coronavirus nella regione. Anche da parte del Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è arrivata una dura reazione alla scelta del governatore campano.

Nell’intervento serale alla trasmissione Zapping su Rai Radio 1 ha commentato così: “È una decisione gravissima e profondamente sbagliata e anche inopportuna. Sembra ci sia un accanimento del governatore contro la scuola. In Campania lo 0.75% degli studenti è risultato positvo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c’è crescita contagi non è di certo colpa della scuola“. Parere opposto, invece, quello del professor Guido Saraceni, giurista e docente alla facoltà di giurisprudenza dell’Università Tor Vergata, che si è schierato dalla parte del presidente della Campania: “Il Presidente De Luca ha deciso di chiudere le scuole e le Università – tranne che per le matricole – fino al 30 ottobre. Lo ha fatto perché la curva dei contagi continua a crescere. Lo ha fatto perché conosce la condizione della sanità nella sua regione. Lo ha fatto perché immagina di decongestionare, in questo modo, i mezzi pubblici. La Ministra Azzolina ha criticato aspramente questo provvedimento, accusando De Luca di voler privare gli studenti campani di un diritto costituzionalmente garantito. Signora Ministra, mi consenta, il primo diritto costituzionalmente garantito è il diritto alla vita. Come docente, preferirei di gran lunga vedere i miei studenti dietro lo schermo di un computer piuttosto che in una corsia di ospedale“. Spaccatura tra chi si è detto a favore e chi contro che emerge anche dai commenti dei cittadini sui social. C’è chi plaude alla decisione del governatore, nella speranza che in questo modo si possano evitare gli assembramenti all’ingresso delle scuole e sui mezzi pubblici, e c’è chi è contrario, lamentando soprattutto che, per i genitori che al mattino si recano a lavoro, diventa complicato gestire i figli. In tarda serata, il presidente De Luca ha risposto pubblicando i dati delle Asl di Napoli e Caserta, relativi ai contagi degli ultimi giorni che hanno interessato gli istituti scolastici: “Ritengo opportuno ricordare i dati a me comunicati dalla task force regionale. Oggi 15 ottobre, i tamponi positivi registrati in Campania sono stati 1.127 su 13.780, pari all’8,1 % rispetto al 7,1 di ieri. Per quanto riguarda il mondo della scuola, ecco i dati riferiti a Napoli e Caserta: Asl Napoli 1: contagiati 120 tra alunni e docenti; Asl Napoli 2: contagiati 110 tra alunni e docenti; Asl Napoli 3: contagiati 200 alunni e 50 docenti, con circa 70 casi connessi; Asl Caserta: contagiati 61 tra alunni e docenti. Decine di questi contagi sono contatti diretti, e sono stati rintracciati attraverso il contact tracing“.

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