Lucio Malinconico

L’amara denuncia di Lucio Malinconico, presidente del Tribunale per i diritti dell’ammalato: «Abbiamo una Sanità lumaca. E la salute? È roba da ricchi»
di Anna Panariti
Lucio MalinconicoA denunciare ancora un caso eclatante di malasanità è il presidente del Tribunale per i diritti dell’ammalato di Nocera Inferiore nonché componente del direttivo del Comitato La Fine della Vergogna, Lucio Malinconico.

«Le persone che intendono sottoporsi a visite e prelievi sono costrette ad attendere tempi biblici prima di giungere alla meta», dichiara Lucio Malinconico, indignato ed amareggiato per la vergognosa ed intollerabile condizione che regna sovrana all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore.
Il diritto alla tutela salute ormai è diventato appannaggio di coloro i quali si sottopongono a visite in regime “intramoenia”, cioè pagando.
Chi non si trova nelle condizioni economiche di poter sostenere il pagamento di una visita in ospedale è costretto a dover attendere infiniti mesi prima di accertare le proprie condizioni cliniche e di poter orientare le proprie scelte in ordine agli eventuali percorsi di cura da seguire.
«Questo è lo stato di fatto che ormai vige all’Umberto I – protesta vibratamente Lucio Malinconico – rispetto al quale se non si interviene tempestivamente si corre il serio pericolo che le persone affette da patologie significative e delicate non “raggiungano” il tempo fissato per la visita specialistica ambulatoriale.
I prelievi si possono effettuare solo su prenotazione e nel limite di 5 al giorno. E bisogna prima passare per il CUP, con ore di attese e file lunghe.
Niente prelievo del sangue per i pazienti oncologici, se non si rientra nei 5 giornalieri. Niente più prelievi al volo, nemmeno per i pazienti cronici.
E se la sanità regionale non funziona, ovviamente qualcuno festeggia. Ma purtroppo a farlo non sono mai i cittadini. Che vengono abbandonati, come carne da macello.
Così va bene solo per chi ha i soldi. Come purtroppo ormai accade sempre più spesso anche nella Regione Campania. Basta pagare, e un laboratorio privato provvederà subito a farci le analisi. E tutto ciò in barba alla sanità pubblica di cui si contrabbanda l’efficienza e delle politiche sociali per le fasce deboli presenti solo sulla carta.

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