Il sepolcro è nella chiesa di San Giacomo, poi sconsacrata e diventata cinema. La proposta di un gemellaggio tra le due città in onore di questo personaggio di grande spessore morale
di Orazio Mezzetti
Cosa può unire Nocera e Ferrara? È una domanda strana che solo chi vi ha dimorato tanti anni prima di giungere a Nocera Superiore può farsi.
E la risposta, alla fine, è venuta fuori: Ugone de’ Pagani, il fondatore e primo maestro dei templari che tanti vogliono nato a Nocera nel 1074. Ugone è morto a Ferrara nel 1136 ed è stato sepolto, come ho scoperto, a Ferrara nel 1136.
Ma andiamo ai fatti: Ugo, o Ugone dei Pagani, il Milite. La sua nazionalità è da molto tempo un tema assai controverso. Ugo è sicuramente il personaggio che è stato più danneggiato dalla “damnatio memoriae”, cioè la “condanna della memoria” del diritto romano, che colpì l’ordine templare nel XIV secolo. Molti studiosi, araldisti e storici ritengono che Ugo fosse franco; lo vogliono nato a Payns, nella Champagne francese. Altri ancora sostengono convinzioni diverse, anche assai documentate, affermando che Ugo fosse un nobiluomo normanno dell’Italia meridionale, nato in Nocera, città che secoli dopo sarebbe stata chiamata Nocera dei Pagani.Ugo, nato da Pagano ed Emma, crebbe tra Nocera e Forenza, in Basilicata, per poi arruolarsi con il cugino Alessandro Amarelli di Rossano Calabro nell’esercito normanno degli Altavilla, partecipando alla prima crociata. Dopo la morte del cugino, caduto in un agguato nel 1105, Ugo fece ritorno in Italia, portando con sé le ossa di San Giona, un monaco dell’ordine di San Saba vissuto nel VII secolo e molto venerato in Palestina. Dove sono conservate queste reliquie? In un altare della cattedrale di San Prisco in Nocera!
Certamente Ugone deve aver frequentato anche la chiesa paleocristiana di Nocera, restando affascinato dal bellissimo battistero centrale, dalla perfetta forma ottagonale; forma che ricalca e che diventerà quella dominante, tra quei simboli originari e persistenti esoterici dell’Ordine.
Tornato in Terra Santa, dopo tanti anni, le fonti su Ugo diventano molto più incerte ed oscure; lasciò la guida della confraternita al fido Robert de Craon e probabilmente tornò in Italia, cadendo così nell’anonimato. Varie possono ritenersi le ragioni che indussero Ugo a visitare Ferrara, allora ricca città templare, sia perché in loco vivevano da molti anni dei suoi parenti, sia per una probabile “crisi di coscienza”, che lo portò a cercare conforto nella meditazione e nel silenzio per dimenticare gli orrori e gli innumerevoli eccidi sempre più violenti perpetrati dai crociati in Terra Santa. Una pace che trovò nelle chiese della città estense. Quando Ugo dei Pagani morì, il suo corpo venne tumulato nella chiesa di San Giacomo, nota per la presenza di una misteriosa cripta murata. Lo riferiscono le cronache riportate nel Compendio Historico del 1621 del ferrarese Marc’Antonio Guarini. Della bella e piccola chiesa in stile romanico del XI° secolo, sconsacrata e trasformata prima in stalla e poi in carbonaia alla venuta in Italia di Napoleone, rimane intatta solo la facciata esterna, mentre il locale interno rimodernato viene adibito da tantissimi anni a sala di proiezione di un cinema locale rinomato, l’Apollo.
Fa male pensarlo, e un sorriso amaro mi coglie, pensando che in tanti anni di permanenza nella città estense mi sarà capitato di consumare popcorn e semi di zucca, bevendo aranciata e coca, seduto senza saperlo nel luogo di sepoltura di Ugone dei Pagani, fondatore e primo maestro dei Templari. Sarebbe interessante ed auspicabile vedere queste due città unite per sempre, legate da un gemellaggio civico per celebrare il luogo di nascita e quello di sepoltura di questo grande personaggio, di forte spessore morale. Soprattutto per coloro che sostengono e credono nella italianità di Hugo de Paganis.