Dal 30 luglio al 3 agosto i musulmani ricorderanno il salvataggio di Isacco da parte di Dio e l’offerta, da parte di Abramo, di un montone. Nicola Carrara: «Una pratica igienicamente pericolosa in questo periodo!»
È dettata soprattutto da preoccupazioni sanitarie e per prevenire focolai di Covid l’appello inviato al prefetto di Salerno, ai Nas, al presidente della provincia ed ai sindaci di tutto il salernitano da Nicola Carrara, consigliere nazionale oolitiche enti locali del Partito Animalista Italiano e portavoce della sezione territoriale di Pagani.
L’esponente animalista mette in guardia le autorità da alcune pratiche che saranno attuate dai fedeli islamici dal 30 luglio al 3 agosto, durante la “id al-adha” (festa del sacrificio).
Questa ricorda l’offerta di un montone da parte di Abramo dopo il mancato sacrificio del figlio Isacco e prevede la macellazione di un ovino e il consumo della carne. L’animale viene sgozzato per ripulirlo del sangue come prevede la tradizione islamica.
Il problema, secondo Nicola Carrara, è la violazione del regolamento Ue, che impone lo stordimento preventivo degli animali prima della macellazione e che la macellazione stessa in Italia è consentita soltanto all’interno dei mattatoi.
«Invito i destinatari della mia comunicazione – dichiara il consigliere nazionale del Partito Animalista – a considerare il periodo pandemico che stiamo vivendo e i forti problemi di carattere sanitario che potrebbe comportare la pratica di macellazione in contesti domestici. Il problema, vivo da diversi anni, nell’attuale periodo potrebbe scatenare effetti decisamente negativi per la popolazione».
Un problema non da poco, visto quanto accaduto in diverse strutture di macellazione in Europa ed anche in Italia.