Il primo cittadino Carmine Pagano continua la sua battaglia contro la privatizzazione dell’acqua: «Ricorreremo al Consiglio di Stato, se necessario all’Unione Europea». I sindaci dell’area Sarnese-Vesuviano appoggiano e avallano il principio della battaglia
Non si ferma la battaglia messa in campo dal comune di Roccapiemonte contro la privatizzazione dell’acqua.
«Ricorreremo al Consiglio di Stato, se necessario all’Unione Europea – tuona il sindaco Carmine Pagano – Già a far data dal mese di giugno 2011, ventisei milioni di italiani hanno votato e deciso, con apposito Referendum, che l’acqua debba essere pubblica. Purtroppo, a distanza di quasi dieci anni da quell’espressione di volontà nazionale, dobbiamo constatare come la stessa continui ad essere ignorata ed addirittura avversata.
Questo mio intervento – chiarisce Pagano – oltre ad esplicitare ulteriormente la vicenda anche processuale che ci vede coinvolti, vuole essere un appello ai colleghi Sindaci, ai Comitati, alle Associazioni a tutti i soggetti della Società civile, affinché non abbandonino l’Ente che mi onoro di rappresentare, in questa battaglia che, da lotta ideologica, rischia di tramutarsi in mera interpretazione amministrativa».
Puntuale è arrivato un messaggio di piena solidarietà firmato dalla rete dei sindaci dei comuni del distretto Sarnese-Vesuviano per la gestione pubblica del servizio idrico integrato. “Esprimiamo – si legge in una nota – solidarietà e vicinanza al Comune di Roccapiemonte in relazione alla resistenza che sta continuando ad attuare per evitare il passaggio del servizio idrico alla società Gori Spa. I Comuni della Rete promuovono la Ripubblicizzazione del servizio idrico conoscendo bene e da ormai anni, i disservizi, le inadempienze, l’inefficienza, la gestione scadente della Società Gori Spa, con logiche lontane dei bisogni dei cittadini-utenti. Per questi motivi si ritiene, indipendentemente dai presupposti legislativi, nei quali non si entra nel merito, di appoggiare la battaglia del Comune di Roccapiemonte, attraverso il collega Sindaco. Inoltre esprimiamo preoccupazione per le notizie che arrivano, sempre da Roccapiemonte in merito al protrarsi del distacco, ingiustificato, della fornitura idrica da parte dei fornitori all’ingrosso con conseguenti forti e comprensibili difficoltà che a tutt’oggi il Comune di Roccapiemonte affronta attraverso l’utilizzo di tre pozzi autoctoni. Una situazione che contrasta col Diritto all’Acqua, sancito anche dall’Onu. Pertanto auspichiamo che l’Eic , nelle persone del suo Presidente e del suo Direttore Generale, intervengano e si attivino al più presto per ripristinare la fornitura dell’acqua al Comune di Roccapiemonte”.