Notti insonni e limite della tolleranza ormai raggiunto dai residenti, che chiedono provvedimenti per limitare la velocità dei centauri. Sabato l’ultimo mancato incidente
di Enrica Granato
Notti insonni per i residenti di via Rea e via Napoli. E non solo per la calura estiva esplosa negli ultimi giorni. Da tempo, infatti, il rettilineo che collega le due strade si è trasformato in un circuito di corse motociclistiche degne del miglior Gran Premio.
Approfittando dell’assenza di dossi o altri ostacoli, infatti, gli amanti delle due ruote non disdegnano accelerazioni – con tanto di rombi assordanti – ad ogni ora del giorno e della notte.
E se, durante quest’ultima, esasperano i cittadini con frastuoni e rumori molesti che rendono impossibile il riposo, è durante la mattinata che rappresentano un pericolo non indifferente per i pedoni (nonostante la presenza di strisce e semafori appositi).
Spesso e volentieri i centauri sfrecciano senza buon senso in via Domenico Rea, indifferenti anche di fronte alla leggera curvatura della strada all’altezza di un negozio di ortopedia presente in loco che nega, seppur per pochi istanti, la visuale del percorso. Ed è proprio di sabato 11 luglio l’ultimo sfiorato scontro tra uno scooterista, che provenendo a gran velocità ha svoltato poi a sinistra in via Dentice (affrontando l’incrocio ovviamente “allargandosi” troppo per la difficoltà della manovra), ed una donna che procedeva invece a piedi per raggiungere il marciapiede di via Rea a pochi metri da lei.
I residenti, esasperati, non sono più disposti a tollerare questo genere di atteggiamento che rappresenta una vera minaccia per l’incolumità pubblica nè la comprovata abitudine notturna di divertirsi a sfrecciare fin quasi all’alba di chi prova piacere nell’ “annunciare il proprio passaggio” con suoni inutili ed inopportuni, e chiedono l’installazione di dissuasori di velocità. Così come invitano le autorità competenti ad effettuare controlli più frequenti in zona per tentare di limitare i disagi causati dal mancato senso civico di taluni.