E a Salerno la Polizia fa scattare le manette ai polsi di un “pusher” salernitano ed un “taccheggiatore” georgiano, che aveva sottratto da un negozio del centro prodotti di profumeria per 200 euro
Non solo svolgeva abusivamente l’attività di meccanico, il cavese V.R. di 30 anni cui la Polizia di Cava de’ Tirreni ha fatto scattare le manette ai polsi, ma coltivava e deteneva a scopo di spaccio un ricco vivaio di piante di marijuana.
Ad insospettire gli agenti del Commissariato cavese l’intenso andirivieni di giovani in ciclomotore. Decisa la perquisizione del locale, i poliziotti non solo non ricevevano alcun titolo che giustificasse l’attività di meccanico del 30enne, e lo trovavano in possesso di rifiuti pericolosi, ma scovavano prima barattoli di vetro contenenti foglie di marijuana essiccate e, in una serra adiacente, 24 piante di marijuana, 17 bicchieri di plastica contenenti semi e germogli di marijuana, fertilizzanti e concimi per le piante e materiali per l’irrigazione, riuscendo a bloccare anche il padre dell’uomo che, all’arrivo degli agenti, tentava di disfarsi di quattro sacchi di plastica contenenti alcune piante di marijuana. All’interno dell’abitazione invece veniva rinvenuta la somma di circa novemila euro, evidente provento dell’attività di commercializzazione delle piante. A finire nei pasticci anche il fratello del meccanico abusivo, che sarà segnalato come assuntore di droghe alla prefettura. Per il 30enne cavese sono scattate le manette e gli arresti domiciliari in attesa del processo.
A Salerno invece, nella zona della Cittadella Giudiziaria, un salernitano 46enne pluripregiudicato per reati relativi agli stupefacenti è stato colto dagli agenti di una volante in possesso di alcune dosi di eroina pronte per la vendita e arrestato.
Stessa sorte per un cittadino georgiano di 30 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio, e irregolare sul territorio dello stato, che con alcuni complici in corso di identificazione, si era reso responsabile di furto aggravato di alcuni prodotti di profumeria, per un valore complessivo di circa 200 euro, ai danni di un esercizio situato in un centro commerciale.