Il Premier nella conferenza stampa di questa sera da Palazzo Chigi: “Dal 4 maggio i numeri sono incoraggianti”. Ok agli spostamenti tra regioni. E spiega le “vie” della ripresa dell’Italia dopo tre mesi di emergenza
di Nello Vicidomini
“A distanza da circa un mese dal 4 maggio i numeri possiamo dirlo con relativa prudenza ma con chiarezza sono incoraggianti. Ora possiamo ripartire. Ci meritiamo il sorriso e l’allegria dopo settimane di duri sacrifici”, ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di questa sera. “Ma è bene ricordarci sempre che se siamo tra i primi Paesi europei che può riavviare le attività e le condizioni di vita in sicurezza è perchè abbiamo accettato tutti insieme di modificare in maniera radicale le nostre abitudini di vita”.
A distanza di oltre tre mesi l’emergenza Covid-19 in Italia sembra ormai sotto controllo. Ma per il Premier non è comunque il momento di abbassare la guardia: “Le uniche misure efficaci contro il virus sono distanziamento fisico e uso, ove necessario delle mascherine. Abbandonare queste precauzioni è una grave leggerezza“. Tanti i temi toccati durante l’intervento. Tante le “vie” per la ripresa del Paese, a partire dall’uso che verrà fatto dei fondi europei in arrivo.
L’attenzione per il turismo
“Innanzitutto, bisogna puntare sul turismo perché – ha ricordato il presidente del Consiglio – la bellezza dell’Italia non è mai andata in quarantena“. Occorrerà quindi anche un miglioramento delle infrastrutture e si procederà innanzitutto partendo dalla rete ferroviaria: “Oggi è partito il primo treno Frecciarossa da Torino a Reggio Calabria: una ripresa che ci fa ricordare che le nostre strutture hanno ancora tanto su cui migliorare. Dobbiamo realizzare l’Alta velocità da Roma a Pescara, da Reggio a Taranto, in tutta la Sicilia”.
Frontiere chiuse agli italiani
“Ci sono alcuni Paesi che ritengono di adottare alcune misure nei confronti di Paesi che hanno avuto maggiori contagi”, ha detto Conte. “Non c’è motivo che Paesi come Austria o Grecia adottino misure discriminatorie nei confronti dell’Italia, non vorrei pagassimo un lavoro fatto con trasparenza e severità”. Quindi il lavoro dei ministri per evitare chiusure agli italiani: “I ministri Di Maio, Amendola, Franceschini e Speranza si stanno dando tanto da fare per non arrivare a queste decisioni che ritengo inaccettabili. Sono sicuro che convinceremo i nostri amici che non è giustificata una decisione del genere“.
Bonus e assistenza sociale
“La crisi sarà un’occasione per superare i problemi strutturali e ridisegnare il Paese“, dice Conte. “Stiamo intervenendo per pagare di più bonus e ammortizzatori sociali. Dobbiamo lavorare meglio per sostenere le imprese, dobbiamo lavorare sull’inclusione e contrastare le diseguaglianze. La somma che metterà l’Ue a disposizione dell’Italia non potrà essere considerata un tesoretto dei governi, in carica o successivi, ma è una risorsa messa a disposizione dell’intero Paese di cui il governo in carica sicuramente avrà la responsabilità di spesa”.
Nuove opportunità, sviluppo e riforme
“Dobbiamo rilanciare gli investimenti pubblici e privati, tagliando la burocrazia. Nuovi investitori internazionali non sono attratti dal nostro Paese per la burocrazia e la lunghezza di eventuali processi che bisogna ridurre. È necessaria una riforma del fisco“. Poi l’attenzione verso aspettative di sviluppo e progresso per l’Italia, necessarie ora come non mai. A partire soprattutto dal mondo universitario e della ricerca: “Dobbiamo investire nelle grandi reti telematiche, idriche, energetiche – ha ribadito il Premier – Dovremo accompagnare il sistema Italia verso una transizione energetica. Andremo a bandire migliaia di posti per i nostri ricercatori. Dobbiamo investire ancora di più nella ricerca e nella scuola. Dobbiamo puntare forte come mai prima sul diritto allo studio“.