«Con tergiversazioni e sterili tentativi si cerca di spostare l’attenzione su altro: io parlo con dati alla mano. nel 2017 le ho posto una domanda: attendo ancora una risposta»
È da privato cittadino che Agostino Galdi, che si dichiara «stanco ed amareggiato da reiterate condotte elusive volte a spostare ancora un volta il fulcro e punto nodale del grave problema relativo all’inquinamento del Fiume Sarno e dei suoi tributari», con una lettera aperta al primo cittadino puntualizza di aspettare ancora una risposta ad una domanda «a cui ha fatto seguito un silenzio assordante».
«Credo sia giunta l’ora – dichiara il dottor Agostino Galdi – di sgomberare il campo da mistificazioni e strumentali stravolgimenti di fatti, e lo dico da cittadino che invoca e rivendica, come ogni cittadino virtuoso ed attento, un legittimo sacrosanto diritto alla tutela della salute, animato da nessuno e comunque inutile spirito di protagonismo, velleità politico-elettorale, strategia mediatica. Ma soprattutto il diritto alla verità, prima di ogni cosa.
Signor Torquato, era l’anno 2017 quando riuscìì a salire nel suo ufficio del nostro comune insieme ad una delegazione di cittadini, dopo aver atteso ore in piazza, prima del suo assenso a tanto, per discutere della problematica dell’inquinamento fluviale, quindi fiume Sarno e dei torrenti Solofrana e Cavaiola.
Fu in quella occasione che io ricordo ancora con amarezza e delusione che lei,senza mezzi termini e con fare stizzito ed annoiato, dichiarò anzitutto “questa è la casa del sindaco” … ed allorquando con dati alla mano volevo illustrarLe una significativa situazione emergenziale legata all’inquinamento ed alla salute dei concittadini, con tono irritato ebbe a dire: “Lei dottore non è informato” concludendo il brevissimo incontro con un “ … vi faccio sapere, perché concerterò un incontro con la Regione”. Incontro rispetto al quale stiamo qui ad attendere ancora un responso.
Apprendo con stupore che ha quasi “minacciato” di partecipare a tutte le prossime manifestazioni di ambientalisti. Ci ha impiegato 3 anni a scendere in piazza a sostenere una lotta che avrebbe dovuto essere condotta su di un fronte unico e non in una contrapposizione certamente non scelta da me o da altri che insieme a me intendono condurre questa battaglia di civiltà.
Penso, con estrema tristezza, a quando le fu chiesto, sempre nell’anno 2017, ancora una volta di conoscere, nel corso di una manifestazione (a cui Lei intese non partecipare, malgrado le fosse stato espressamente chiesto) le risultanze dell’annunciato e programmato incontro in Regione, e lei eludendo ancora l’attesa risposta, intese apostrofare quella manifestazione virtuosa di cittadinanza attiva che denunciava questo stato di degrado ambientale, con il termine “ammuina”.
Mi auguro che da oggi più che minacciare di partecipare a manifestazioni, Lei produca atti concreti, che allo stato mancano, al fine di dare una doverosa risposta alla città.
Davvero resta ancora incomprensibile questa veemenza ed ostilità che anima ogni sua risposta anche passata ad iniziative o appelli fatti alle istituzioni, e non ultima quella in cui ha inteso personalizzare il suo tiro a me, Galdi, in occasione della denuncia di uno scarico nel torrente.Trovo fuori luogo ed insensato il suo fare ed il suo dire, animato da livore, risentimento espresso nelle parole e sul suo volto, atteso che chiedere l’intervento di chi rappresenta la massima autorità sanitaria in loco non significa denunciarlo, ma compulsarlo e non può sempre intervenire limitandosi a demonizzare l’attività di chi intende richiamare l’attenzione sui tragici e certificati dati relativi all’inquinamento da metalli pesanti che ci affligge, così come dell’aria malata che ci tocca respirare.
Nocera Inferiore “vanta” rispetto al resto della Provincia il dato più alto per numero di tumori; è la terza città più inquinata in Regione e la prima nella Provincia per inquinamento atmosferico da pm 10.
La prego, quindi, di lasciarsi alla spalle una condotta informata al “dividi et impera” ed al demonizzare gli altri per salvare se stesso, che lascia il tempo che trova.
Credo che sia necessario ed opportuno rinunciare al palcoscenico mediatico che comunque non offre risposte concrete e fattive a questa città, e credo sia giunta l’ora che lei si scusi, invece, con i cittadini per aver aspettato 7 anni prima di scendere in campo e di discutere del problema del fiume Sarno. Al riguardo, ahimé, non ricordo una sua passata presa di posizione.
La prego inoltre di credermi che “elemosinare” un diritto basilare è penoso ma lo diventa di più quando di fronte ci si scontra con un fare politico arrogante .
Non spetta a me ricordarle quanto un sindaco può fare per la salvaguardare la salute propri cittadini in uno stato di emergenza, che non è solo quella del Covid 19, atteso che qui a Nocera lo stato di emergenza è presente da diversi anni, e tutto ciò è scorso nell’indifferenza istituzionale di chi aveva poteri di denunciare ed arginare questa silente strage ambientale e non lo ha fatto.
La delusione più grande è riferita al fatto che il sindaco avrebbe dovuto e potuto, sia nella qualità di massima autorità sanitaria in fatto di salute pubblica sia da giurista, operare le scelte necessarie ed in coerenza con il principio di massima precauzione, anche in virtù degli artt. 50 e 54 del decreto legislativo 267/2000 e della famosa legge 833/1978 in materia di igiene e sanità pubblica.
Io come tanti cittadini, ho chiesto da tempo l’attivazione di questi poteri, ma come risposta ho raccolto solo attacchi e risposte da giocoliere amministrativo. Ossia un perdurante palleggiamento di competenze e responsabilità che lascia questa città, come da atlante di mortalità della Regione Campania, sempre più piena di mortali veleni con un aumento indiscriminato della potenzialità di ammalarsi e morire».