Acquasantiere vuote, niente segno della pace e comunione sulla mano. Sacramento della Penitenza a un metro di distanza e con la mascherina, numero ristretto di partecipanti per matrimoni e funerali
«Viviamo questo nuovo inizio, come quando dopo il diluvio Noè uscì dall’arca, con la fiducia nella promessa di Dio e, per noi cristiani, con la serena coscienza che se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove». È questo un breve estratto dal discorso scritto da monsignor Giuseppe Giudice in occasione della riapertura delle chiese al pubblico, prevista per il prossimo 18 maggio, giorno in cui San Giovanni Paolo II avrebbe compiuto 100 anni.
Il vescovo della Diocesi Nocera-Sarno, seguendo i contenuti del protocollo firmato dalla CEI e dal Governo, ha dettato alcune indicazioni che sacerdoti e fedeli dovranno rigorosamente seguire.
Non sarà consentito celebrare nelle piccole cappelle e congreghe. Vietato, per il momento, il sacramento della Confermazione. Occorrerà seguire disposizioni già precedentemente messe in pratica come lasciare vuote le acquasantiere, evitare il segno della pace, porgere la comunione sulla pano, e la comunione per intenzione da parte dei concelebranti, con la purificazione del calice da parte di un diacono. All’ingresso di ogni chiesa dovrà essere posizionato un contenitore di liquidi igienizzante e i celebranti dovranno igienizzare le mani all’inizio della celebrazione e all’atto della distribuzione della comunione. I fedeli, che dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina, dovranno essere distanziati di un metro con una specifica sistemazione dei banchi che consenta il regolare passaggio per la comunione. La raccolta delle offerte dovrà avvenire tramite apposite cassette poste in chiesa. Sarà consentita la presenza dell’organista, ma non del coro. La celebrazione di matrimoni e funerali dovrà avvenire con numero ridotto di fedeli, quella dei battesimi al di fuori della messa. Sospese, invece, le comunioni così come catechismo e cammini di formazione. Il sacramento della Penitenza dovrà svolgersi possibilmente all’aperto, mantenendo un metro di distanza con l’utilizzo della mascherina. Vietate anche le feste religiose, da non sostituire con segni che “rasentano il ridicolo”.