Il primo cittadino Cristoforo Salvati, insieme all’assessore Alessandro Roberto Arpaia, ha denunciato l’alto tasso di inquinamento del corso d’acqua, invitando a controlli e indagini per punire i responsabili
Una lettera alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore e al comando dei Carabinieri per la tutela ambientale per denunciare la grave situazione del fiume Sarno, che è ritornato al vecchio stato di inquinamento subito dopo l’avvio di alcune attività industriali sul territorio.
È questa la dura presa di posizione del sindaco di Scafati Cristoforo Salvati che, di concerto con l’assessore al fiume Sarno Alessandro Roberto Arpaia, ha preteso controlli e indagini per individuare e punire i responsabili di tale scempio ambientale: «Con l’avvio della fase 2 dell’emergenza Coronavirus prendiamo atto, purtroppo, che il fiume Sarno è tornato ad essere ricettacolo di immondizia per sversamenti abusivi di ogni genere, con danni immani all’intero ecosistema – osserva il primo cittadino scafatese – in particolare, ieri sera abbiamo notato tutti che il nostro fiume era ricoperto da agenti schiumogeni. Il segnale, questo, che testimonia il mancato rispetto delle norme per la depurazione delle acque da parte delle aziende che sono localizzate, in particolare, a monte della nostra città. La maggior parte del carico inquinante che finisce nelle acque del Sarno proviene dall’immissione nel fiume dell’affluente Alveo Comune Nocerino, che a sua volte riceve gli scarichi industriali degli impianti conciari di Solofra.
Siamo stanchi di questa situazione – conclude adirato Salvati – siamo stanchi di questi continui atti criminali che sfigurano il nostro fiume Sarno, intaccando il nostro ecosistema, con danni inevitabili sulla nostra salute»