Sì a sport individuali, mantenendo le distanze. Non è consentito ancora giocare o passeggiare. Dal 18 riaprono i negozi e dal 1° giugno tornano bar, parrucchieri estetisti e ristorazione
Tanti nonni e nipotini, genitori e figli potranno finalmente rivedersi dal 4 maggio. A distanza di sicurezza e con le mascherine.
È questa una delle poche riaperture alla vita sociale contenute nel Decreto del presidente del Consiglio dei ministri presentato ieri sera dal premier Giuseppe Conte.
L’hanno chiamata non fase2 ma fase 1,5 perché in realtà il riavvio è molto prudente. Infatti il permesso di visita ai propri familiari non significa riunioni e party. È infatti ancora vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati, con libertà dei sindaci di chiudere quelli dove non è possibile garantire la sorveglianza come potranno fare anche per parchi e giardini pubblici se necessario. Gli spostamenti, ma solo per i consueti motivi di urgenza, sono ora allargati all’interno delle regioni di residenza e sempre con autocertificazione, mentre la possibilità di uscire dalla propria regione sarà limitato ai soliti urgenti motivi. Tornano anche i funerali ma preferibilmente all’aperto e con al massimo 15 congiunti, mentre il prosieguo del blocco della celebrazione delle messe fa insorgere – incoscentemente – la Conferenza dei vescovi che parlano di violazione della libertà di culto.
Arriva l’obbligo della mascherina per tutti: si dovranno usare nei luoghi confinati aperti al pubblico inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento del distanziamento fisico. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni. Il prezzo delle mascherine è stato calmierato e non potranno costare (le chirurgiche) più di 50 centesimi al netto dell’IVA, che però sarà abolita su questo prodotto.
Riprendono, con una serie di cautele, le attività manifatturiere e il commercio all’ingrosso in vista della riapertura dal 18 maggio del commercio al dettaglio. Severe le norme per clienti e negozianti, ma anche per l’uso dei mezzi pubblici. Bar, ristoranti e pizzerie dovranno aspettare invece il 1° giugno per riaprire, e dovranno rispettare rigorosamente le distanze come già preannunciato nei giorni scorsi. Al 1° giugno al via anche centri estetici, barbieri e parrucchieri, ma riceveranno clienti limitati nel numero a seconda delle dimensioni del locale e dei dipendenti e su appuntamento.
Ovviamente restano sospese per ora le attività di cinema, teatri, concerti, spettacoli e manifestazioni sportive in genere, mentre ripartono gli allenamenti per professionisti e dilettanti, a porte chiuse, in vista di un riavvio non ancora deciso anche dei campionati di calcio per i professionisti.