Il Governatore fa il punto della situazione a pochi giorni dalla fase2, denuncia l’enorme burocrazia italiana ed europea e invita ancora alla prudenza: «Non reggeremmo un altro lockdown»
«Questa emergenza ci ha insegnato che gli ospedali più sicuri li abbiamo in Campania; evitate viaggi della speranza per curarvi».
Un messaggio forte e chiaro quello lanciato dal presidente della Campania Vincenzo De Luca nell’abituale informativa video del venerdì, che sa anche di risposta ad alcune provocazioni lanciate nei giorni scorsi a proposito della disponibilità delle regioni del nord ad ospitare i campani nelle strutture ospedaliere.
Il Governatore ci ha tenuto, comunque, a spegnere le presunte polemiche tra settentrione e meridione scaturite da un dibattito politico nato dopo alcune sue dichiarazioni.
Ancora da decidere la data delle prossime elezioni regionali, anche se il periodo più auspicabile potrebbe essere la fine di luglio; tutto verrà deciso in accordo col Ministero della Salute.
Dettagliate le spiegazioni sull’organizzazione della fase 2: dal punto di vista della sanità la precedenza è stata data all’avvio delle attività ordinarie degli ospedali, vista l’apertura in tutte le province di strutture e reparti dedicati esclusivamente al Covid. Saranno effettuati, già a partire da lunedì, tamponi a tappeto nelle residenze per anziani, ai familiari dei pazienti contagiati dal virus e al personale medico e infermieristico. Sarà, inoltre, obbligatorio l’utilizzo della mascherina a partire dai primi di maggio, o comunque quando la distribuzione gratuita a tutte le famiglie di un kit composto da due dispositivi di protezione sarà terminata.
Dal punto di vista della ripresa economica tutto avverrà con la massima prudenza; sarà effettuata una modifica sugli orari riservati alle consegne a domicilio di alimenti e dal prossimo lunedì verranno autorizzate altre attività, come specificato sul sito ufficiale della regione Campania.
Il passaggio finale riguarda la lentezza burocratica che caratterizza l’Italia e l’Europa e rende estremamente complicata la messa in pratica del piano socio-economico di 900 milioni di euro varato dalla Giunta.