Inizia con la presidente di “Ridiamo vita al Castello” la serie di chiacchierate che vuole approfondire come chi si occupa di valorizzare la città e il suo patrimonio ha trascorso il periodo di stop e come vive gli ultimi giorni prima della fase2
di Fabrizio Manfredonia
Con l’esplosione della pandemia, moltissimi settori hanno subito uno stop necessario a tentare di arginare il contagio da Covid-19: di questi, vogliamo occuparci di quello culturale attraverso una serie di interviste telefoniche a persone che quotidianamente o quasi, si occupano di valorizzare questo ambito principalmente nel territorio di Nocera Inferiore.
Parleremo di teatro, di associazioni culturali e in generale di arte per tenere accesa la luce su un settore che inevitabilmente più di altri sta subendo e subirà contraccolpi anche quando l’emergenza Covid sarà passata.
La prima persona che abbiamo intervistato è stata Verdiana Tolino, presidentessa dell’associazione “Ridiamo vita al castello”, che dal 2014 intende valorizzare il castello del parco Fienga, la biodiversità della collina e promuovere la cultura green sul territorio.
– Buongiorno Verdiana. Innanzitutto, come stai impegnando il tempo in questa quarantena?
«Buongiorno. Nella prima parte della quarantena mi sono tenuta occupata con un progetto social dell’associazione che prevedeva la pubblicazione, con una certa cadenza, di video con approfondimenti e curiosità sul castello del Parco. Si tratta di nove clip su poeti e scrittori che hanno avuto a che fare con Nocera e con il castello, come il Boccaccio o ancora curiosità sulla struttura o sul convento di Sant’Antonio». (nda per chi volesse i video della rubrica sono reperibili sulla pagina facebook dell’associazione)
– E nella seconda parte della quarantena?
«Ho risvegliato vecchie passioni come il disegno e la lettura».
– Per esempio, che libro consiglieresti?
«Ho da poco finito un libro che leggo quasi una volta all’anno ovvero l’ “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters e alcune poesie di Alberto Moravia tra cui quella che riguarda la morte di PierPaolo Pasolini, che consiglio di leggere».
– Insomma ci sono anche lati positivi in questa quarantena forzata.
«Sicuramente. In una situazione in cui non puoi uscire di casa, staccare o sfogare devi trovare qualcosa per estraniarti. Io ho ripreso delle passioni che già mi appartenevano, come lettura e disegno. Ah e tra i lati positivi c’è la natura che si sta riprendendo i suoi spazi».
– Il fiume Sarno, per esempio non è mai stato così pulito.
«Questo deve farci pensare e farci cambiare la mentalità. Dovremo pretendere interventi a favore dell’ambiente da chi ci governa quando tutto sarà finito».
– Torniamo a Ridiamo vita al Castello. Erano in programma delle visite in questo periodo?
«In generale l’ultima domenica del mese e il sabato precedente erano sempre dedicate a visite guidate, ma altre aperture erano programmate per la primavera e l’estate, così come il cineforum. Chiaramente è saltato tutto con l’esplosione del virus. Credo a malincuore che ormai la stagione sia saltata, ma come si dice, la speranza è l’ultima a morire».