Le testimonianze del presidente della FIB Michele Marciano e di Umberto De Maio virano nella stessa direzione: «Accettiamo apertura graduale e con tutte le norme igienico-sanitarie, ma pretendiamo tutela e rispetto»
Il blocco delle attività commerciali imposto dal Governo a causa dell’emergenza Coronavirus sta causando grande difficoltà a tutte le attività commerciali. L’inizio della tanto attesa quanto chiacchierata “fase 2” rappresenterà, sicuramente, un piccolo rilancio per tutta l’economia; un ritorno alla normalità sembra, tuttavia, ancora lontano.
Tra le attività destinate a riaprire più tardi figurano, sicuramente, barbieri e parrucchieri, alle prese in questo momento con la “lotta agli abusivi”; un problema sollevato a più riprese anche in condizioni ordinarie, tornato più che attuale negli ultimi mesi.
Abbiamo raccolto, a tal proposito, le dichiarazioni di Michele Marciano, titolare di un salone a Nocera Inferiore e presidente della Federazione Italiana Barbieri: «In questi giorni siamo alle prese con un gran numero di colleghi parrucchieri e barbieri che nonostante i divieti legati all’emergenza sanitaria hanno continuato ad operare a domicilio. Come presidente della FIB, insieme al collega De Santis, abbiamo chiesto punizioni severe a contrasto degli abusivi. In merito alla fase 2 auspichiamo un’apertura graduale, proponendo di svolgere l’attività solo su appuntamento, in modo da poter regolare l’accesso al locale. Tutti gli operatori dovranno indossare guanti e mascherine, con opera di igienizzazione della postazione dopo ogni servizio. Tale situazione è già stata messa a punto prima del lockdown con ottimi risultati».
Sulla stessa lunghezza d’onda Umberto De Maio, proprietario di un salone per uomo e donna a Nocera Inferiore e impegnato con Al Pacino Service Rai, nelle acconciature dei protagonisti delle ultime tre edizioni del Festival di Sanremo: «Sono assolutamente d’accordo a riaprire quando l’emergenza Covid sarà scongiurata, perché ci tengo a salvaguardare la mia salute, quella dei miei dipendenti e quella di tutta la clientela. Ripartiremo con le giuste precauzioni, lavorando per appuntamento, con l’utilizzo di tutti i dispositivi di protezione, con igienizzazione continua della postazione di lavoro, facendo attenzione a mantenere la distanza adeguata da ogni cliente. Tutto ciò comporterà, inevitabilmente, delle spese che saremo costretti a sostenere prima di ricominciare a guadagnare. Ho già sottoscritto un contratto con un’azienda che fornisce anche ospedali e studi dentistici per assicurarmi i prodotti migliori per la disinfezione. Per questo chiedo che i controlli per chi svolge abusivamente la professione all’interno delle abitazioni siano serrati e le sanzioni per i trasgressori molto severe».