Se i pareri degli esperti saranno favorevoli, si ipotizza di poter fare alcuni esami e sessioni di laurea in presenza. Ma la teledidattica resterà fino a gennaio
Vorrebbe poter riaprire le Università fra giugno e luglio il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi. La speranza è poter dare la possibilità di sostenere esami e sessioni di laurea in presenza, almeno nelle realtà più piccole o che si trovano nelle zone meno colpite dall’epidemia.
Le altre scuole riapriranno a settembre, ma si valuta che la formazione universitaria richiesta impegni diversi, specialmente per i laboratori obbligatori e per i tirocini dell’area sanitaria. Per evitarare però gli spostamenti dei fuori sede è molto probabile che l’insegnamento a distanza continuerà almeno fino a gennaio 2021, quando presumibilmente sarà disponibile il vaccino a cui molti gruppi di scienziati stanno lavorando con alacrità.
Le intenzioni del ministro sono contenute in una nota inviata al Consiglio universitario nazionale (il Cun), alla Conferenza dei rettori (Crui) e agli studenti. Da questi organismi Manfredi vorrebbe una risposta celere, possibilmente entro la prossima settimana. Ovviamente nella nota Manfredi mette come premessa fondamentale per attuare il suo piano la necessità di coniugare flessibilità e sicurezza, in modo da non trascurare le esigenze dettate dall’emergenza sanitaria. Quindi almeno fino ad agosto si dovrebbero continuare ad evitare le attività collettive.