Numerose le segnalazioni alla nostra redazione circa irregolarità nella produzione impropria di dolci da parte di panifici e salumerie e consegne a domicilio
Il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri dell’11 marzo, che ha limitato l’apertura esclusivamente alle attività di vendita di beni di prima necessità, ha costretto tutti i pasticcieri ad abbassare le serrande.
Un danno enorme, come del resto quello accusato da tutti gi esercenti chiusi, se si considera la perdita dei guadagni in occasione della Festa del Papà, celebrata lo scorso 19 marzo, della Domenica delle Palme e della Pasqua ormai prossima. Niente zeppole, niente colombe, niente uova di cioccolato, niente dolci che avrebbero accompagnato degnamente i pranzi in famiglia e/o le gite fuori porta tipiche di questi periodi.
Oltre al danno anche la beffa: sono giunte alla nostra redazione diverse segnalazioni riguardo la produzione di dolci tipici da parte di salumerie e panifici, oltre a recriminazioni per la vendita online. Se per quest’ultima problematica un decreto ad hoc del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca ha frugato ogni dubbio, col divieto di qualsiasi tipo di attività di laboratorio che, di conseguenza, vieta anche la vendita online di prodotti artigianali, resta aperta la questione legata a salumerie e panifici. I pasticcieri che ci hanno contattato, oltre a lamentare una profonda mancanza di rispetto nei loro confronti, si chiedono come mai i dolci, non ritenuti beni di prima necessità, vengano tranquillamente esposti e venduti nelle vetrine delle attività aperte. Sono richiesti, pertanto, controlli più serrati, magari in fasce orarie diverse, al fine di sanzionare i più furbi o, comunque, chi prova ad aggirare la legge e anche le più elementari norme di buon vicinato tra commercianti. Negli ultimi giorni, peraltro, si registrano anche alcuni esercenti che, pur non esponendo pubblicamente pastiere, zeppole e colombe, contattano a mezzo social i clienti per proporne la vendita, magari anche a costi ribassati.
Per il bene ed il rispetto comune sarebbe opportuno seguire il consiglio di De Luca: “imparate a fare le pastiere in casa, anche se le prime saranno una sozzeria”.