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L’epidemia di Coronavirus ci costringe forzatamente a casa, quindi avremo tempo di recuperare. Questo potrebbe essere l’ultimo anno di ora legale Europea: dal 2021 ogni Paese deciderà autonomamente

Resta sempre meno da fare per adeguarsi al doppio cambio di orario che nell’ultima domenica di marzo e nell’ultima di ottobre ci costringe a un cambio di abitudini e orari per l’inizio dell’ora legale ed al ritorno di quella solare.

Quasi tutti gli orologi che abbiamo, infatti, a partire da quelli dei nostri smartphone, compiono l’operazione automaticamente. Restano da regolare gli orologi in cucina e qualche vecchio pendolo, perché tantissimi di quelli da polso passano in automatico da una all’altra ora. Un po’ di luce in più per lavorare, risparmiare energia e per le nostre passeggiate, ma a che prezzo? Chi studia gli effetti del cambio d’ora sull’organismo ha scoperto che gli effetti, soprattutto per chi va a dormire più tardi degli altri, non sono proprio leggeri: maggiori i rischi di infarto il lunedì successivo al cambio (ma solo per chi era già predisposto e lo avrebbe avuto comunque), più incidenti stradali, sbalzi d’umore sono ormai attestati con certezza. Effetti che durano qualche giorno: già il martedì il calo dei problemi è sensibile. Come difendersi dunque? I consigli degli esperti sono di andare a letto un po’ prima la sera, ma anche di evitare pasti pesanti e alcolici, che se da un lato aiutano ad addormentarsi dall’altro spesso inibiscono la fase REM del sonno, quella in cui si riposa veramente. Il problema dovrebbe cessare nel 2021: il Parlamento europeo ha approvato la direttiva che permetterà ad ogni Paese membro di decidere in quell’anno se mantenere definivamente l’ora solare o quella legale. E in Italia? Come sempre non c’è un orientamento definito. Quale sarà la nostra sorte lo scopriremo tra due anni. Per ora pensiamo al #Coronavirus.

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