comune cava de tirreni

A comunicarlo i sindaci delle due città. Preoccupazione per l’ospedale Villa Martiri, che rischia la chiusura temporanea dopo che due medici del reparto di ortopedia sono risultati positivi

redazione

comune cava de tirreniContinua indisturbata la proliferazione del Covid 19, che negli ultimi giorni ha contagiato un numero piuttosto elevato di persone anche nella provincia di Salerno.

A Cava de’Tirreni sono 9 i cittadini risultati positivi al tampone, come comunicato dal sindaco Vincenzo Servalli: « Cari concittadini, allo stato, nella nostra città, si registrano nove casi di tampone faringeo positivo al Covid 19.Sette di questi casi hanno un’ unica matrice legata al primo. Si tratta, cioè, di persone già poste in isolamento domiciliare, a cui è stato fatto successivamente il tampone. Per questi ulteriori positivi al Covid 19 non è stato, al momento, necessario il ricovero ospedaliero. Tutte le procedure sono state attivate. Voglio aggiungere che avendo io stesso, chiesto che si facciano più tamponi possibili per monitorare lo sviluppo del contagio, è logica conseguenza prevedere dei casi ulteriori. Restiamo a casa. I prossimi giorni saranno decisivi.
Forza Cava Forza Italia
».
ospedale sarnoNon  migliora la situazione a Sarno, dove sono stati scoperti affetti da Coronavirus altri due cittadini. Positivi anche due medici in servizio al reparto di ortopedia dell’ospedale Villa Malta, che ora rischia la chiusura per rispettare tutti i protocolli di sanificazione e messa in quarantena del caso, soprattutto se i tamponi di altri dipendenti dell’unità operativa di ortopedia dovessero risultare positivi. Di seguito le parole del primo cittadino Giuseppe Canfora: «Anche oggi contiamo, purtroppo, dei risultati positivi al Covid 19.
Abbiamo l’esito positivo di due tamponi effettuati su due nostri concittadini, ed un altro tampone di un medico ortopedico dell’ortopedia del Martiri del Villa Malta.
Siamo in attesa di ulteriori risultati, abbiamo proceduto ad isolamenti e quarantene.
Esprimo la mia profonda vicinanza e solidarietà.
Ora più che mai è necessario uno slancio convinto della comunità intera.
Non sono ammesse scuse, non sono ammesse giustificazioni.
Nonostante la grande risposta generale della città, abbiamo ancora chi non assimila la regola generale di RESTARE IN CASA. Non si può andare in altre abitazioni, anche se di nostri amici e familiari. Non è il tempo di farsi visita.
Non si può pensare di far giocare i bambini tutti insieme, seppur all’aria aperta. Non è il tempo di creare condizioni di rischi e contagio
Si deve stare nel proprio nucleo familiare che è già di convivenza.
Comprendo la sofferenza di questo momento, io stesso ho le mie figlie lontane da casa.
Ma dobbiamo essere lucidi, questa distanza ci aiuterà a ritrovarci e riabbracciarci il prima possibile.
Dobbiamo tenere duro.
Si esce solo per necessità di salute, lavoro, beni primari».  

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