La protesta del segretario provinciale della Uil, Donato Salvato: «È sssolutamente necessario rispettare le norme del Decreto del Governo e tutelare la salute di questi lavoratori!»
Alza la voce la Uil Fpl (Federazione Poteri Locali) di Salerno dopo la titubanza della direzione del Ruggi ad applicare le norme di legge per tutelare quel personale con problemi di salute per il quale non è possibile ricorrere al “lavoro agile”, ovvero da casa, né applicare le altre misure previste dal Governo per fronteggiare il rischio sui luoghi di lavoro per l’epidemia di #Coronavirus in atto.
Il Decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri prevede che “è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche (patologie tumorali, diabete, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, malattie croniche delle vie respiratorie, malattie e terapie che indeboliscono il sistema immunitario ed altro) o con multimorbilità (l’intercorrenza di due o più malattie o condizioni mediche nello stesso individuo) ovvero con stati di immunodepressione (ridotte difese immunologiche) congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
«È chiaro – ci dice il segretario provinciale della UilFpl Donato Salvato – che mentre per alcune categorie di dipendenti è possibile ricorrere al telelavoro, o lavoro agile come lo chiama il Governo, questo non è possibile per categorie come medici o infermieri. Ma se a un medico o un infermiere che hanno una o più patologie tra quelle indicate nel decreto li mandiamo in trincea significa esporli a rischi davvero gravi. Per questo nella nota inviata qualche giorno fa ho invitato la direzione sanitaria ad occuparsi della tutela di questi operatori della sanità».