Domani al complesso Santa Maria La Nova un confronto su gestione locale e proposta di legge nazionale. Tra i partecipanti Luigi De Magistris e padre Alex Zanotelli
Napoli torna protagonista a tutto campo nella lotta per l’acqua pubblica e i beni comuni con un importante confronto di carattere nazionale.
Appuntamento fissato per sabato 29 febbraio alle 9:30 con “Acqua pubblica, gestione democratica e partecipativa, si deve e si può“, questo il tema al centro dell’iniziativa promossa presso la sala consiliare della Città Metropolitana nel complesso monumentale di Santa Maria la Nova dal Consiglio civico di ABC, l’organismo di partecipazione riconosciuto dall’azienda speciale “Acqua Bene Comune Napoli” – unico finora nel nostro Paese – nato con il ruolo di promuovere il coinvolgimento di cittadini, comitati e associazioni nelle scelte sulla gestione e il buon governo delle risorse idriche, per la tutela del diritto fondamentale all’acqua, nella difesa della sua qualità e della forma di gestione interamente pubblica e partecipata.
Ad aprire il dibattito i saluti di Luigi De Magistris, sindaco della Città Metropolitana, Sergio D’Angelo, commissario dell’azienda speciale ABC, e l’introduzione di Vincenzo Ruggiero, referente del gruppo di lavoro del Consiglio civico. Prendono parte alla discussione con i loro interventi: Gaetano Azzariti, ordinario di diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma, Paolo Carsetti, del coordinamento nazionale Forum italiano movimenti per l’acqua, Simona Fabiani, responsabile nazionale dell’area ambiente e territorio della Cgil, Carmine Piscopo, assessore comunale e coordinatore del Distretto Napoli dell’Ente Idrico Campano, le parlamentari Federica Daga, relatrice alla Camera del disegno di legge sull’acqua pubblica, e Loredana De Petris. Conclude i lavori padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano divenuto simbolo dell’impegno per i beni comuni.
Sono invitati a partecipare sindaci e amministratori locali del territorio, forze politiche e sociali, movimenti, comitati e associazioni.
«Da Napoli, prima città italiana ad aver applicato concretamente la volontà popolare, riparte dal basso il percorso per estendere la gestione pubblica nel Distretto partenopeo, nell’intera Campania e in tutto il Paese, nel pieno rispetto dei referendum del 2011 – sottolineano i rappresentanti del Consiglio civico – non vogliamo che anche in questa legislatura rimanga lettera morta il disegno di legge sull’acqua pubblica in discussione alla Camera e fermo da troppi mesi nelle anguste stanze della Commissione Ambiente. In tutta la penisola, dalla Sicilia al Piemonte i comitati continuano a mobilitarsi per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, opponendosi alle lobby dei gestori privati, alle pastoie e ai compromessi al ribasso della politica parlamentare».
Un importante e proficuo momento di confronto per mettere un tema così sentito da milioni di cittadini al centro dell’azione del parlamento e delle amministrazioni locali, nonché per ridare visibilità su tutto il territorio all’impegno degli attivisti.