Si chiude, per qualcuno con un sospirato “finalmente”, il brutto capitolo della vita della città nato con la rielezione a sindaco di Pagani di Alberico Gambino, cui poì è “successa” la nomina di Anna Rosa Sessa a facente le funzioni di sindaco.
Ha infatti gettato la spugna questa mattina la collaboratrice di Gambino, con una lunga lettera indirizzata alla segretaria comunale Ivana Perongini con la quale la Sessa aveva avuto – si ricorderà – momenti di forte attrito.
«Ho svolto il ruolo con impegno, passione, spirito di sacrificio e di dedizione e, soprattutto, immenso amore verso la città di Pagani e la comunità residente ed operante che meritavano e meritano attenzione, cura, risoluzione dei problemi che ne impediscono lo sviluppo», dice nella lettera la Sessa. Ma le sue dichiarazioni sono rintuzzate dal gruppo consiliare “Viviamo Pagani”, che scrive in un suo comunicato: «Si lascia l’ente, i dipendenti, i cittadini tutti in balia della tempesta. Responsabilità, senso del dovere, impegno, legittimità. Parole che riempiono fogli, ma che non trovano riscontro se non in scelte basate sul “si salvi chi può”».
È un aperto mea culpa quello dell’ex sindaco facente funzioni di una Giunta che non ha saputo offrire alla città altro che dissensi interni ed esterni a tratti decisamente eclatanti, poche azioni operative e incisive sul territorio, pochi o alcun segno che non fosse tutto solo un buttare giù tutto quello che aveva fatto Salvatore Bottone. A costo di mandare, con la dichiarazione di dissesto finanziario, la città verso un periodo di grande sofferenza.
È facile, dirà qualcuno, fare l’allenatore dal divano. È vero. Ma Pagani, città operosa e capace di grandi scatti di orgoglio, non meritava questa parentesi. Cosa succederà ora è tutto da vedere. Riuscirà finalmente il Prefetto a decidere l’invio di un commissario prefettizio che contribuisca a raffreddare gli animi e traghetti Pagani verso il nuovo turno elettorale in una condizione quanto più vicina possibile alla serenità? Lo vedremo a breve.