Manuela Di Centa a UnisaOrienta2020

Alla presenza del rettore Vincenzo Loia la pluridecorata atleta ha evidenziato: «Più delle medaglie conta il percorso, questo Campus concilia il modello americano studio-sport»
Manuela Di Centa a UnisaOrienta2020È toccato a Manuela Di Centa chiudere l’ultima sessione plenaria di UnisaOrienta 2020. L’olimpionica dello sci nordico, ora membro della Giunta esecutiva del Coni, è stata la testimonial in Aula Magna d’Ateneo del decimo giorno dell’iniziativa organizzata dall’Università di Salerno, quella di chiusura della 16esima edizione dell’evento che ha aperto le porte dell’Università degli Studi di Salerno a oltre 18mila studenti provenienti da 130 istituti superiori del Sud Italia.

«Fino a 48 anni non mi è stato possibile andare all’Università, dovevo allenarmi, gareggiare e girare il mondo. Però non ho mai abbandonato l’idea di studiare, anche autonomamente, e alla fine mi sono laureata tre anni fa con 110 e lode», ha raccontato la campionessa con un passato anche da parlamentare e conduttrice televisiva. «L’Università di Salerno vi dà una grande opportunità: in questo campus ho trovato la fotocopia, bella e italiana, di una realtà americana che concilia lo studio con lo sport», ha poi proseguito.
Intensa e ricca d’emozione la sua testimonianza: «Vengo da un piccolissimo paese del Friuli Venezia Giulia, al confine con l’Austria. La mia università primaria è stata la montagna, la neve, mio padre, la mia famiglia. Ho vissuto cose semplicissime e al contempo molto profonde. Il primo insegnamento, anche se negativo, che ricorderò per sempre, fu sentirmi dire: sciare non ti porterà a nulla. Porto orgogliosamente nel cuore quelle parole. Manuela Di Centa con il rettore Vincenzo LoiaMio padre è stato l’unico a credere in me all’inizio e mi è bastato per dire: vado. Ho vinto sette medaglie olimpiche e altrettante mondiali, due Coppe del Mondo e tanto altro, però il risultato più bello è stato il percorso di vita, come ho superato le difficoltà e con chi ci sono riuscita. La vera medaglia è l’orgoglio, la soddisfazione alla fine di aver tagliato un traguardo. Solo con le carezze non si va da nessuna parte. Bisogna combattere, cercare dentro di voi cosa vi piace e cosa sentite di fare».
Il “benvenuto” alle future matricole è stato dato dalla professoressa Rosalba Normando, delegata UnisaOrienta 2020. Gli studenti sono stati poi accolti dal rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Vincenzo Loia: «Il primo grazie va alla professoressa Normando per il lavoro svolto: solo la passione e l’amore per l’Università può muovere un’organizzazione del genere. È un momento importante per il vostro futuro e v’invito a viverlo con passione. Noi saremo accanto a voi per accompagnarvi nel migliore dei modi. Mettete in quest’esperienza impegno e sorriso. E fatelo seguendo sempre i vostri sogni».

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