Un cavese vendeva i fuochi tra i giocattoli della sua bancarella in centro città. A Mariconda un sottoscala di un palazzo trasformato in una vera e propria Santabarbara
Quasi 73 chili di materiali esplosivi pronti a detonare la notte del 31 dicembre. È quanto ha sequestrato il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Battipaglia a due incensurati salernitani, A.V. di 32 anni e G.V. di 23, ai polsi dei quali sono scattate le manette.
Il materiale, che avrebbe dovuto essere messo in vendita tra oggi e martedì, era conservato in uno scantinato a Salerno, nella frazione Mariconda, e avrebbe, se esploso accidentalmente, causato una vera e propria strage.
Impressionante l’elenco del materiale, fornito dalla Questura di Salerno: Solo per dare un’idea dei pezzi più importanti, 222 cipolle del peso ognuna di 140 grammi; 6 bombe da mortaio da 200 grammi ognuna, micce a lenta combustione. Il materiale, dopo l’intervento degli artificieri, è stato affidato a una ditta specializzata per la distruzione.
Nascondeva invece tra i giocatoli della sua regolare bancarella i botti illegali il 49enne di Cava de’ Tirreni M.V., che “spacciava” i pericolosi botti tranquillamente, al centro della sua città. Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cava de’ Tirreni apprendevano della vicenda e, al termine di una accurata perquisizione, nascosti in due bidoni normalmente destinati all’immondizia immondizia rinvenivano una serie di fuochi illegali che sarebbe bastato a far saltare in aria un palazzo.
Il cavese è stato per ora denunciato a piede libero.