Le feste natalizie hanno visto la struttura riempirsi fino all’inverosimile, con i posti letto ad ortopedia esauriti, ma medici e infermieri hanno dato il meglio di sé
di Enrica Granato
Nel reparto di pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore è un continuo viavai di camici colorati: blu, verdi, azzurri, bianchi. La sala d’attesa del triage è gremita fin dalle prime ore del mattino ed i medici che smontano dal turno di notte raccontano – stremati – di ricoveri ed impellenze.
È proprio nei giorni di festa, infatti, che aumentano i disagi causati dal sovraffollamento di chi ha bisogno di assistenza: c’è chi si è presentato trafitto da un coltello nel tentativo di aprire un frutto di mare durante i preparativi del cenone, chi ha partecipato -ubriaco- ad una baruffa nel bel mezzo dello “struscio” della vigilia, chi accusava dolori ad una gamba, chi allo stomaco a seguito di un’abbuffata.
Di recente sono state anche fatte “dirottare” altrove le ambulanze provenienti dall’Agro e dintorni, caricate con pazienti destinati in ortopedia, poichè non c’erano più posti letto. Eppure, checchè se ne dica sul nosocomio nocerino, tra critiche e disservizi, va dato merito ai medici, agli infermieri ed a tutto il team che lavora silenziosamente dietro le quinte per il lavoro svolto soprattutto in questi giorni così caotici. Perchè se, come recita un detto cinese, “un bravo medico si vede da come tasta un polso”, sono l’umanità e l’umiltà a rendere grandi i veri professionisti. Basta trascorrere qualche ora nel reparto dedicato alle urgenze, infatti, per rendersi conto di quanta pazienza è necessaria innanzi, ad esempio, a quei pazienti in codice bianco che avanzano pretese quando viene data precedenza ad una donna incinta arrivata dopo di loro, o a chi inveisce e si lamenta per i tempi di attesa, o a chi accusa di non essere stato ancora ricoverato e non comprende che occorre – in quel caso – prima un apposito certificato per poter procedere, o a chi si cerca di calmare perchè non aspetta l’effetto della medicina somministrata. Sono tante le storie figlie della maleducazione che dilaga e del non rispetto per il lavoro altrui ma nonostante ciò, malgrado gli orari estenuanti, le continue emergenze, la stanchezza, l’amarezza nel dover trascorrere le festività lontani dai cari, il nosocomio recupera la propria immagine d’eccellenza nocerina grazie soprattutto all’indulgenza di quei camici colorati.
In questi giorni frenetici è stato possibile apprezzare l’atteggiamento di disponibilità, di professionalità ed umanità riscontrato in dottori come Gaetano Pane e Vincenzo Benigno o infermieri come Giovanni Mazzola e tanti altri dell’unità operativa che hanno prestato tutte le cure ai vari casi, accompagnandole a quel briciolo di comprensione e talvolta facendo affiorare dei sorrisi in momenti in cui sentirsi non un “mero numero” fa la differenza. Tutto ciò contribuisce a rendere attivo un pronto soccorso che rappresenta un bene per tutto il territorio.