Una scena da

Come ormai tradizione, nel periodo natalizio la compagnia di via Cauciello trasloca per una sera al teatro comunale dell’auditorium Sant’Alfonso Maria de Liguori
di Maria Barbagallo
Una scena da Una delle passioni più brucianti di Eduardo De Filippo, oltre al teatro, era sicuramente il ragù. Ne era così innamorato da dedicargli una poesia “o raù” e non solo: o raú è anche un elemento importante nella sua commedia del 1959 “Sabato, Domenica e Lunedì”.

Alfonso Tortora al teatro La Locandina di Pagani è riuscito a “cucinare” una sua versione di “Sabato, Domenica e Lunedì” rispettando la ricetta tradizionale, facendo cuocere a fuoco lento e mettendo in risalto alcuni momenti della narrazione con delle trovate dal forte impatto visivo. Il risultato è un grande successo già nelle prime quattro repliche di questo terzo spettacolo della quarantesima stagione del teatro di via Cauciello. I tre atti che prendono vita sul palcoscenico sono incalzanti: non c’è tempo per annoiarsi.
Eduardo crea situazioni sfaccettate ma credibilissime: c’è il contrasto tra generazioni, il desiderio di emancipazione della donna, la gelosia che nel pentolone di questo “ragù” borbotta più di ogni altra cosa. Grande merito va dato agli interpreti scelti da Tortora: una strepitosa Letizia Vicidomini che nei panni di donna Rosa Priore metterà a dura prova il marito Peppino, Tonino De Vivo, protagonista di una scena particolarmente riuscita a livello scenico; o ancora Lello Tortora con il suo ragioniere Ianniello irritante e fastidioso che metterà più di una pulce nell’orecchio del padrone di casa Peppino.
Ma tutto il cast merita una menzione: la moglie di Ianniello, Elena, interpretata da Maria Rosaria Argentino, una donna vittima dell’esuberanza del marito; zia Memè in scena grazie alla bravissima Valeria De Pascale con la figlia Emilia, la giovane Daniela Marrazzo, succube dell’ ingombrante madre; i figli di Rosa e Peppino: Roberto, Peppe Tufano, con la moglie Maria Carolina interpretata da Eleonora Pisani, Rocco, Alessandro De Pascale, Giulianella, Alessia Petrone, il fidanzato di lei, Federico, in scena grazie al frizzante Fabrizio Manfredonia e il nonno Antonio con la fissazione per i cappelli, Francesco Pellizzari, la cameriera di casa con un fratello che non si vede ma “si sente” interpretata da Monica Civale e in ultimo, ma non per importanza, don Raffaele, fratello di Peppino e Memè in scena grazie a Renato Giordano che è quasi una personificazione della recitazione: nonostante don Raffaele lavori in banca non rinuncia alla recitazione, indossa l’immacolata veste di pulcinella, mette la maschera che pur restando uguale “cambia” e va in scena sempre e comunque.
Per chi non avesse ancora visto lo spettacolo c’è tempo il 25 dicembre, quando la compagnia si esibirà al teatro comunale Sant’Alfonso Maria dei Liguori di Pagani, o il 26 dicembre e il 4, 5, 11, 12, 18 e 19 gennaio nella sede classica de La Locandina.
È possibile avere informazioni e prenotare i biglietti visitando il sito www.teatrolalocandina.com oppure telefonando ai numeri 3299447497, 3383009575, 3288712563.

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