Dura reazione alle parole del titolare della diocesi di Nocera Inferiore e Sarno che aveva aspramente criticato il faraonico progetto della statua del dottore della Chiesa
«Vergognarci di cosa? Adesso basta!». Così il comitato “Alfonso sarà contento” replica al vescovo della diocesi di Nocera Inferiore e Sarno, Giuseppe Giudice, che nel corso dell’annuale incontro con la stampa non le aveva mandate a dire al comitato, esprimendo con fermezza la sua contrarietà al progetto della faraonica statua di Sant’Alfonso (43 metri di altezza) con annessa chiesa che si vorrebbe far sorgere sulla collina di San Pantaleone.
Una collocazione non proprio ottimale essendo zona a rischio idrogeologico come evidenzia la frana di qualche anno fa che coinvolse anche il percorso dell’A3.
Che l’opera non convinca gli stessi paganesi e i fedeli di sant’Alfonso è una idea che si può ricavare dal fallimento, fino ad oggi, della raccolta pubblica di fondi per finanziare il progetto: si parla di somme che si aggirano sui 300 euro in tutto.
«Abbiamo cercato disperatamente di creare una simbiosi tra l’area laica e quella clericale per costruire insieme l’opera artistica destinata alla nostra terra, Pagani – dichiarano i componenti del comitato in un loro comunicato – Lo abbiamo precisato più volte, il nostro fine è di valorizzare il territorio dal punto di vista economico, storico, turistico e religioso. Mai e poi mai abbiamo avuto l’idea di schernire chi la pensasse diversamente da noi. Tuttavia, il giorno 21/12/2019 rileviamo con estremo stupore tramite diversi giornali locali e non, che siamo stati accusati come “psicopatici” dal vescovo di Nocera – Sarno, Giuseppe Giudice. Noi non possiamo sopportare diffamazioni rese pubbliche che creano non solo un danno a ogni singola persona del gruppo, costituita da professionisti e onesti cittadini, ma anche all’interesse dell’associazione per il raggiungimento della propria meta. Arrivati spiacevolmente a questo punto, il vescovo sarà denunciato quanto prima al tribunale di Nocera Inferiore. Richiederemo un risarcimento per il danno causato alla nostra associazione, impresa e principalmente alla nostra immagine sia sociale sia pubblica, poiché alcuni associati sono anche assessori e consiglieri del Comune di Pagani. Oltre a ciò, attendiamo anche pubbliche scuse. Adesso basta! C’è un limite a tutto».