Acqua pagata a peso d'oro alla Gori

La Rete cittadina contro la privatizzazione dell’acqua di Nocera Inferiore attacca a testa bassa l’iniziativa “pseudoecologica” della società che gestisce la rete idrica

Acqua pagata a peso d'oro alla GoriIn diverse città dell’agro (Pagani, Nocera Superiore) la Gori si rifà ipocritamente un look ecologico distribuendo nelle scuole borracce plastic free, con proprio logo. Una trappola in cui ingenuamente molti stanno cadendo.

Cos’è la Gori s.p.a.
Vorremmo ricordare a tutte le comunità scolastiche che cosa è la Gori s.p.a.: una multinazionale (alle spalle ci sono la francese Suez e altre società) che fa profitto sulla risorsa più preziosa della Pianeta, l’ACQUA. E lo fa in maniera spregiudicata: aumentando le tariffe (nelle nostre città abbiamo le tariffe più alte d’Italia!), tagliando l’acqua nelle case, scavalcando le regole e agendo spesso nell’illegalità, come già ampiamente dimostrato dai ricorsi vinti dai cittadini e da inchieste delle procure. Tutto ciò esclusivamente per fare profitto: per garantire un vita lussuosa ai maggiori azionisti. Utili netti di 55 miliardi di euro l’anno, usando soldi pubblici!
Nel Sud del mondo questa multinazionale nega l’accesso a gran parte della popolazione che vive nella miseria. Parla di ecologia, ma da oltre 20 anni la Gori non ha fatto nulla per evitare le dispersioni e le perdite di una rete idrica sempre più colabrodo, nessun investimento decisivo.
Parla di ecologia, ma se i cittadini sono virtuosi e risparmiano acqua, le tariffe di conseguenza aumentano, altrimenti il “fatturato” non torna. Perché nei processi di privatizzazione l’acqua è una merce da vendere e non da risparmiare.
Cosa vogliamo insegnare ai nostri figli e ai ragazzi di oggi? In un contesto di cambiamento climatico, aumento della temperatura globale, siccità che avanza, l’acqua diventerà, ancor di più di oggi, la risorsa fondamentale di cui dovremmo prenderci cura, da gestire in maniera responsabile, garantendone l’accesso a tutti e non solo a chi potrà permettersela.
Ci rivolgiamo ai dirigenti scolastici, agli insegnanti, ai genitori, al personale scolastico, agli amministratori locali: a cosa vogliamo educare le generazioni future?
A considerare normale che una multinazionale diventi padrone della risorsa più importante della Terra, fonte di vita, gestendola in nome del profitto senza scrupoli? O invece non vale la pena iniziare sin da subito dei percorsi educativi sull’ importanza di una gestione equa e solidale dell’acqua, in accordo alla dichiarazione ONU del 2010 (acqua diritto fondamentale umano)?
Il nostro invito è di sospendere e/o non avviare alcun rapporto con la Gori s.p.a. nelle scuole: esempi davvero virtuosi di campagne plastic free ce ne sono mille altri, molto più educativi e sensati. Nessuna legge impone di farlo con la Gori (anche ricordando il referendum che ha già sancito la volontà popolare contro i privatizzatori dell’acqua).

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