il dottor Giovanbattista Visconti

Il medico omeopata nocerino presenterà nella biblioteca comunale il suo ultimo volume, una raccolta di 49 tavole sulla vita e le opere di Gesù, tratte dai Vangeli apocrifi e sinottici e la Via Crucis
di Valentina Milite
il dottor Giovanbattista ViscontiAppuntamento il 20 dicembre alle 18, presso la biblioteca comunale Raffaele Pucci di Nocera Inferiore, per la presentazione dell’ultima pubblicazione del medico omeopata nocerino Giovan Battista Visconti: “Vangeli nella riflessione visiva di Gianbattista Visconti”. Una raccolta di 49 tavole sulla vita e le opere di Gesù, tratte dai Vangeli apocrifi e sinottici e la Via Crucis.

I 49 acquerelli, caratterizzati da una tecnica pittorica personale e riconoscibile dell’autore, in cui ricorrono in prevalenza i colori caldi dell’arancio, del bruno e del rosso (tranne talune eccezioni, come “Gesù placa il mare” in cui dominano i toni freddi del blu), sono presentati nel volumetto che il Visconti introdurrà e distribuirà gratuitamente a quanti ne faranno richiesta, durante l’incontro. A prefazione del libro, troviamo un’interessante riflessione critica dell’opera dell’artista Alfonso Maria Di Stano ed un accurato commento teologico del professor Luigi Rossi, già preside della Facoltà di Scienze Politiche di UNISA. Le opere originali, che ripercorrono le tappe principali della vita di Gesù, dall’Annunciazione alla sua Resurrezione, sono attualmente collocate nella Cappella della Fiducia, presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Cannalonga, in provincia di Salerno.
Presenti nei dipinti, limpide rappresentazioni dell’autore delle scene evangeliche, simboli legati alla sua vita, come nella sedicesima tavola “Gesù guarisce un infermo”, in cui viene raffigurato in alto il caduceo, emblema dell’ordine dei medici.Visconti gesu placa il mareUn legame quello tra arte, filosofia, religione e medicina che, Visconti sottolinea, ha sempre vissuto senza alcun contrasto, poiché: «la guarigione del paziente è dei medici, della medicina, ma in essa risiede sempre comunque qualcosa di sovrannaturale. Ed ho scelto l’omeopatia, perché, come l’arte che è da sempre la mia passione ed il mio modo di esprimermi (da quando in terza elementare vinsi per la prima volta un concorso pittorico), mi permette di essere creativo e meno vincolato, di esplorare nuove strade non convenzionali. Di arte sacra poi, ho iniziato ad occuparmi dagli anni ’70 e le mie opere sono presenti in molte chiese, ospedali, musei, ma anche come ristampe o calendari nelle case delle persone ed esercizi commerciali ed è quello che più mi gratifica, perché la mia arte è la rappresentazione di ciò che studio e con cui vengo in contatto e vuole essere a sua volta un invito allo studio e l’approfondimento da parte dei suoi fruitori».

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