Napoli e Milan non riescono ad andare oltre l’ 1-1 malgrado qualche guizzo. Una partita che ha detto poco, se non che tra Napoli e allenatore ancora si sia lontani dal comprendersi
di Enrico D’Agosto
Milan-Napoli può essere considerata la partita delle grandi deluse di questa prima parte del campionato di Serie A. Partite con grandi ambizioni si ritrovano a leccare profonde ferite, in quanto entrambe sono attualmente ben lontane da una classifica che doveva vederle molto ben più in alto.
E mentre il Milan ha già sostituito l’allenatore Giampaolo con Pioli, che in qualche modo ha già cambiato, quantomeno, l’atteggiamento della squadra in campo, il Napoli si ritrova con Ancelotti che, fra assetto tattico ancora da decidere, infortuni, rivolte, contratti da firmare, minacce di multe in arrivo, qualche sfavore arbitrale, e una serie di pali e traverse colpite quasi al livello industriale, rischia di dover non solo di pettinare le famose bambole, ma anche di comprare i pettini.
Si potrebbe recuperare benissimo questa situazione, tutto però dipende dalla buona volontà, cominciando dal presidente e finendo al massaggiatore. Difatti al Napoli non manca una buona squadra con ottime individualità, un buon allenatore ed una società che potrebbe e dovrebbe attrezzarsi meglio per evitare i troppi malintesi intercorsi ultimamente tra le varie parti e voglio dire tra società, allenatore, calciatore, tifosi. Senza dimenticare una brillante nazionale che, con il record di vittorie consecutive ottenute, restituisce ai club molti giocatori rigenerati e tra questi il buon Lorenzo Insigne che deve recuperare,anche nel suo club di appartenenza, il momento critico dovuto sia alla sua posizione in campo, sua per quella fascia di capitano, che per molti addetti ai lavori pare pesi molto sulla sua condizione mentale. Riparte con un 4-4-2 Carlo Ancelotti ed ennesima formazione con alcune sorprese, come ormai consuetudine. Prestazione passiva per oltre 20′, ma un guizzo di Insigne, che colpisce la traversa, mette Lozano in condizioni di segnare. Passano solo 5′ ed il Milan pareggia meritatamente. Finisce 0-0 il primo tempo non senza che ancora Insigne trovi il tempo si mangiarsi il gol del vantaggio. Nel secondo tempo Ancelotti passa al 4-3-3, togliendo un pessimo Calleyon ed inserendo Mertens. Gioca meglio il Napoli ed in 25′ crea almeno tre occasioni da gol. Finisce in pareggio una partita che ha detto poco, se non che la squadra del Napoli non voglia capire il suo allenatore ma che anche l’allenatore non voglia capire la squadra. Con questi presupposti andiamo a Liverpool.