Il Comitato “La fine della vergogna” continua il suoi impegno di incontri capillari sul territorio per informare e coinvolgere i cittadini nella lotta ai pericoli dell’inquinamento
di Anna Panariti
Si intitola “Informiamoci” l’appuntamento che si ripete da qualche tempo a cura del comitato “La fine della vergogna” nelle varie zone della città di Nocera Inferiore. Scopo degli incontri la campagna di sensibilizzazione della cittadinanza sul problema Cavaiola e Solofrana, organizzando incontri in città privilegiando le zone lambite dal passaggio dei torrenti inquinati.
Questa volta il Comitato ha operato presso la chiesa di San Giovanni Battista, nella comunità di Cicalesi, presentando un progetto relativo ad uno screening delle persone colpite da malattie o decedute abitanti nei pressi dei corsi d’acqua.
L’iniziativa, che ha visto tra i relatori gli attivisti Gaetano Maria Iannone e Nicola Granato, ha avuto anche un forte valore simbolico di riappropriazione del sacrosanto diritto alla salute ed alla vita, dell’importanza di rendere ogni cittadino responsabile della tutela dell’ambiente e delle conseguenze della propria indifferenza rispetto alla gravità di un problema che ci affligge da tempo e cioè quello dell’inquinamento ambientale.
È intervenuto il dottore Rocco De Prisco, ricercatore presso il C.N.R. di Napoli, per il quale questa parte del territorio si rivela molto importante dal punto di vista dello studio degli inquinanti sulla salute umana.
«Si sta morendo di tumore – ha dichiarato con tono categorico il ricercatore – e noi abbiamo il dovere di sensibilizzare le istituzioni rispetto a questo grave problema».
Il ricercatore ha spiegato che nell’acqua la presenza di inquinanti di varia natura, dalle sostanze organiche ed inorganiche alla microplastiche, comporta un rischio tumorale consistente, perché i composti più pericolosi e cancerogeni sono le sostanze organiche persistenti e gli interferenti endocrini che perturbano il metabolismo degli ormoni con effetti negativi gravi, ed i metalli pesanti come cromo, nichel, arsenico, tutti comunque responsabili delle sempre più crescenti patologie tumorali nonché di malattie rare, malformazioni neonatali ed anche dell’autismo.
«È giusto che ogni cittadino sia consapevole dell’importanza del “bene-acqua” quale risorsa fondamentale da difendere e del fatto che non si possa più aspettare passivamente la soluzione del problema dalle istituzioni e dalla politica che fino ad oggi sono rimaste silenti, ma c’è forte bisogno di compulsare gli interventi e di vigilare sulla riuscita degli stessi». Si devono sollecitare gli enti, «Non si può delegare tutto alle istituzioni», ha affermato Cosimo Panico.
Duro il tono del geologo Mauzio Fimiani: «Bisogna fare in modo che nella gente cresca il senso della cittadinanza attiva… Se non si sollecitano gli enti e non si fa pressione sugli amministratori le cose e non cambiano e non cambieranno mai».
Il prossimo appuntamento sarà il 23 novembre alle 19:30, all’aperto, presso la piazzetta Petrosino a Nocera Inferiore.