Il sindaco di Eboli, Massimo Cariello: «Grazie all’oro, attraverso i secoli, sono giunte a noi le emozioni, le tradizioni e la storia delle antiche civiltà»
Sarà inaugurata sabato 16 novembre alle ore 18, presso il Museo Archeologico di Eboli e della Media Valle del Sele, la mostra di valorizzazione dell’arte orafa che rappresenta il momento conclusivo del progetto “L’Oro si è fermato a Eboli”, frutto di un partenariato composto da Comune di Eboli, Soprintendenza ai Beni Culturali- Polo Museale della Campania-Museo Archeologico nazionale di Eboli e della Media Valle del Sele, Camera di Commercio di Salerno e Cna di Salerno.
Sarà inaugurata sabato 16 novembre alle ore 18, presso il Museo Archeologico di Eboli e della Media Valle del Sele, la mostra di valorizzazione dell’arte orafa che rappresenta il momento conclusivo del progetto “L’Oro si è fermato a Eboli”, frutto di un partenariato composto da Comune di Eboli, Soprintendenza ai Beni Culturali- Polo Museale della Campania-Museo Archeologico nazionale di Eboli e della Media Valle del Sele, Camera di Commercio di Salerno e Cna di Salerno.
L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa che si è tenuta nella sala Cerere dell’Hotel Savoy a Paestum, in contemporanea con l’inaugurazione della 22 esima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Ospite d’onore dell’inaugurazione sarà Tristan Le Cardinal, orafo francese diplomato all’Haute école de joaillerie di Parigi, medaglia d’oro al concorso nazionale “Un des meilleurs apprentis de France”, stagista di Boucheron ed attualmente orafo per il reparto di alta gioielleria di Cartier. “Sono particolarmente orgoglioso di questo progetto perché ha rappresentato la fusione di più mondi, quello scolastico, quello culturale e quello economico e istituzionale – ha anticipato Lucio Ronca, presidente territoriale Cna Salerno – La collaborazione con il Comune di Eboli guidato da Massimo Cariello e la Camera di Commercio presieduta da Andrea Prete ha permesso, al segmento produttivo che rappresentiamo, di vivere un momento di grande promozione e valorizzazione”.
Più di trenta le opere esposte, realizzate da artigiani orafi e designer in un viaggio temporale che, partendo dal passato custodito nelle testimonianze archeologiche, attraverserà il presente nell’incrocio tra arte e artigianato e si concluderà in una staffetta creativa affidata alle generazioni future. Il passato già custodito nelle teche del Museo di Eboli avrà un’ulteriore e preziosa testimonianza con la presenza, su gentile concessione del Museo Mann -Museo Archeologico di Napoli, dei preziosi monili provenienti dalla collezione nota come “Gli Ori di Pompei”. In particolare, in esposizione tre importanti reperti: una collana, un bracciale in oro serpentiforme ed un anello in oro e granato. “Grazie all’oro, attraverso i secoli, sono giunte a noi le emozioni, le tradizioni e la storia delle antiche civiltà”, ha dichiarato il sindaco del Comune di Eboli, Massimo Cariello, che per l’iniziativa si è avvalso della collaborazione dell’assessore alle attività produttive Giovanna Albano. “Il gioiello – continua Cariello – sprigiona tutta la sua forza comunicativa grazie alle esperte mani dell’artigiano, il manufatto diventa quindi oggetto di un lungo percorso simbolico e profondo. Dall’osservazione di questo processo è nata la mostra che è il coronamento di un ampio percorso culturale, un notevole onore, una sfida di prestigio per la Città di Eboli che Unisce al percorso la possibilità di offrire un’ulteriore occasione prima del Natale per i visitatori e allo stesso tempo di mettere in vetrina l’importanza del Museo Archeologico che ha sede nel suo territorio”. La cittadina della Piana del Sele non più come confine estremo ed arretrato descritto da Carlo Levi nel suo romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”, ma baricentro di un sistema che, prendendo ispirazione dal passato, alimenta nuove creazioni nel presente e affida nelle future generazioni l’opportunità di tramandare tradizioni e abilità. La manifestazione, nata da un’idea del maestro orafo Rosmundo Giarletta, portavoce degli orafi campani Cna, sarà accompagnata anche da un importante momento di formazione. Subito dopo l’inaugurazione si dedicherà una giornata di studio alla “gemmologia” con Paolo Minieri, Presidente International Gemological Institute in Italia e da Francesco Sequino, docente e responsabile distretto Campania e Basilicata International Gemological Institute e Gemtech Istituto Gemmologico. Nella stessa giornata è prevista anche una cerimonia di consegna del Catalogo a tutti gli artisti coinvolti nella mostra: Uberto Crivelli, Luigi Della Sala, Gaetano Cavallo, Luigi Truono, Gaetano Ferrante, Gerardo Bisogni, Antonio Mazzillo, Rosmundo Giarletta, Gustavo Renna,Vito Di Mieri,Sara Cammarosano, Nicolo’ Della Corte, Antonella Venezia, Alba Rosa Mancini, Stefania Caramanna, Sara Lubrano, Linda Gambero, Carlo Olivari. “Le botteghe artigiane orafe, dove spesso i segreti del mestiere vengono tramandati da padre in figlio, devono ritornare ad essere il veicolo per tramandare quei valori aggiuntivi di bello, raffinatezza e lusso che ci hanno reso unici nel mondo – è la motivazione che ha animato il direttore artistico Rosmundo Giarletta- Per queste finalità, in qualità di direttore artistico, ho espresso la volontà che la mostra si svolgesse in una struttura situata in un piccolo centro antico, che fosse intrinseca di storia e cultura”. Per la parte relativa al futuro in esposizione i lavori realizzati, nell’ambito di un progetto di alternanza Scuola-Lavoro dagli studenti del liceo artistico “Sabatini-Menna” di Salerno, il liceo artistico “Carlo Levi” di Eboli, l’istituto professionale per l’artigianato di Salerno “Moscati-Trani”con indirizzo oreficeria. A loro si affiancano anche più di 10 giovani studenti provenienti da tutta Italia che hanno vissuto, nell’ambito del progetto, un percorso di formazione con il maestro Rosmundo Giarletta che ha voluto intitolare questo stage “Oltre: dalla scoperta dell’antichità all’innovazione dell’arte orafa”.
“La Mostra non è un semplice momento espositivo ma un progetto, teso a far comprendere le ragioni del mostrare, nate dall’idea di creare un dialogo tra i maestri dell’antichissima arte e le scuole di indirizzo artistico -ha ricordato il presidente della Camera di Commercio di Salerno, Andrea Prete- Un dialogo per progettare il futuro e offrire un’immagine di artigianato in cui contemporaneità ed antichità si passano il testimone in nome dell’oro”. “L’Oro si è fermato a Eboli” è stata anche un’esperienza che ha varcato i confini locali grazie a collaborazioni importanti come quella con l’ADI- Associazione di Designer Italiano. Tutto il percorso è stato e viene costantemente monitorato da un prestigioso Comitato Scientifico presieduto da Alfonso Andria. “Sono grato al Sindaco che, d’intesa con il Maestro Giarletta, ha voluto nominarmi presidente onorario di tale comitato – ha detto Andria- La Mostra giunge significativamente al culmine di una bella e feconda carriera artistica dell’Autore, che da sempre è ispirato dal genius loci sino ad incarnarlo, esprimendo una carica inesauribile. E dunque ha tanto ancora da dire e da fare”. La mostra, con ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i giorni fino al 15 dicembre. Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 16; la domenica dalle 10 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 21,30; i sabati di novembre (23, 30) solo pomeriggio dalle 16,30 alle 21,30. A dicembre tutta la giornata come per le domeniche. “Ogni tecnica ha una sua radice lontana ed ogni forma, pur nella sua contemporaneità, contiene sempre un archetipo, perché tutto ciò che nasce e viene creato ha sempre un precedente che rappresenta una delle fasi di un lungo ed inarrestabile percorso- ha fatto notare Giovanna Scarano, direttrice del Museo di Eboli- Il senso intimo della mostra va dunque ricercato proprio nel dialogo fra il mondo di Ieri e quello di Oggi, e pertanto nel legame fra reperti ed opere contemporanee , accostati anche nelle stesse vetrine espositive perché parlano lo stesso linguaggio raccontando storie diverse eppure simili che s’intrecciano fra loro in una grande storia comune”.
“La Mostra non è un semplice momento espositivo ma un progetto, teso a far comprendere le ragioni del mostrare, nate dall’idea di creare un dialogo tra i maestri dell’antichissima arte e le scuole di indirizzo artistico -ha ricordato il presidente della Camera di Commercio di Salerno, Andrea Prete- Un dialogo per progettare il futuro e offrire un’immagine di artigianato in cui contemporaneità ed antichità si passano il testimone in nome dell’oro”. “L’Oro si è fermato a Eboli” è stata anche un’esperienza che ha varcato i confini locali grazie a collaborazioni importanti come quella con l’ADI- Associazione di Designer Italiano. Tutto il percorso è stato e viene costantemente monitorato da un prestigioso Comitato Scientifico presieduto da Alfonso Andria. “Sono grato al Sindaco che, d’intesa con il Maestro Giarletta, ha voluto nominarmi presidente onorario di tale comitato – ha detto Andria- La Mostra giunge significativamente al culmine di una bella e feconda carriera artistica dell’Autore, che da sempre è ispirato dal genius loci sino ad incarnarlo, esprimendo una carica inesauribile. E dunque ha tanto ancora da dire e da fare”. La mostra, con ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i giorni fino al 15 dicembre. Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 16; la domenica dalle 10 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 21,30; i sabati di novembre (23, 30) solo pomeriggio dalle 16,30 alle 21,30. A dicembre tutta la giornata come per le domeniche. “Ogni tecnica ha una sua radice lontana ed ogni forma, pur nella sua contemporaneità, contiene sempre un archetipo, perché tutto ciò che nasce e viene creato ha sempre un precedente che rappresenta una delle fasi di un lungo ed inarrestabile percorso- ha fatto notare Giovanna Scarano, direttrice del Museo di Eboli- Il senso intimo della mostra va dunque ricercato proprio nel dialogo fra il mondo di Ieri e quello di Oggi, e pertanto nel legame fra reperti ed opere contemporanee , accostati anche nelle stesse vetrine espositive perché parlano lo stesso linguaggio raccontando storie diverse eppure simili che s’intrecciano fra loro in una grande storia comune”.