Valentino Di Brizzi: «Vogliamo un tavolo tecnico con tutti gli Enti coinvolti». L’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello vuole presentare una interrogazione a Bruxelles
di Carmine Pecoraro
Vallo di Diano nuova Terra dei fuochi: dopo i sindaci fanno sentire la propria voce anche gli industriali. Nei giorni scorsi il presidente dell’Aiv (Associazione Industriale Vallo di Diano) Valentino Di Brizzi (nella foto di apertura) ha chiesto al prefetto di Salerno un tavolo tecnico per risolvere definitivamente il problema.
«Seduti – dice Di Brizzi – allo stesso tavolo Arpac, Comuni, Regione, Provincia, Asl per risolvere un problema che sta arrecando notevoli danni socio-economici al nostro territorio. Per questo riteniamo – conclude il presidente dell’Aiv Di Brizzi – che vada fatto il massimo sforzo possibile per trovare una soluzione definitiva». Già nei giorni scorsi Di Brizzi aveva fatto sentire la propria voce, dimostrando ancora una volta la propria sensibilità, investendo del problema il suo vecchio amico, l’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello. Quest’ultimo, dopo aver letto il dossier inviatogli da Di Brizzi, è intenzionato a presentare una interrogazione parlamentare a Bruxelles, sede del parlamento europeo. Nei mesi scorsi, dopo i roghi di Battipaglia, su sollecitazioni del sindaco Cecilia Francese aveva presentato un’interrogazione in parlamento l’onorevole di Forza Italia Gigi Casciello. A dimostrazione questa della grande sensibilità del partito azzurro sul problema, al contrario del Partito Democratico che per anni ha governato tutti gli enti della Piana del Sele e del Vallo di Diano. Ritornando al problema terra dei fuochi nel Vallo di Diano nei giorni scorsi avevano fatto sentire la propria voce i consiglieri di minoranza di S.Arsenio Pandolfo, Costa e Spera, che denunciavano il fatto “che il problema era stato sottovalutato. Avevano fatto sentire la propria voce anche i sindaci di S.Arsenio Donato Pica e di Polla Rocco Giuliano. Per ora nessun commento da parte del sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino. Quest’ultimo, anche presidente del Parco Nazionale del Cilento e medico, dovrebbe avere una certa sensibilità sul problema. Qualche maligno vicino al Pd sostiene “che Pellegrino dopo la Leopolda è impegnato per costituire Italia Viva nel territorio ed in provincia di Salerno, anche in vista delle prossime elezioni regionali”. Pellegrino invece punterebbe direttamente al Parlamento. Oggi dopo il voto in Umbria si vedrà se regge anche a livello locale l’accordo Pd-5 Stelle, altrimenti tutti gli scenari possono essere possibili, compreso il voto anticipato.