La stagione numero 40 della compagnia di via Cauciello a Pagani partirà sabato 9 alle 21 e domenica 10 alle 18:30. Repliche fino al 24 per la commedia che nel 2019 compie 80 anni ma sembra scritta pochi giorni fa
di Fabrizio Manfredonia
Era il 1939 quando Joseph Kesselring, drammaturgo statunitense, mostrava al mondo la sua commedia più riuscita “Arsenico e vecchi merletti”: quattro anni più tardi il testo divenne celeberrimo grazie alla versione cinematografica di Frank Capra con Cary Grant.
Ottanta anni dopo e proprio in occasione del quarantennale della compagnia di via Cauciello, l’opera arriva sulla scena paganese per sei repliche, il 9, 10, 16, 17, 23 e 24 novembre, con regia di Teresa Barbara Oliva.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con la Oliva, che tra l’altro firma la primissima regia tutta al femminile per uno spettacolo de “La Locandina”.
– Come mai hai scelto questo copione per la tua prima regia?
«Prima di tutto, non sono io che l’ho scelto ma lui che ha scelto me! All’inizio era solo una proposta per il cartellone nelle riunioni pre stagione, poi dai miei compagni di viaggio è arrivata la proposta di dirigerlo: allora mi sono detta “perché no”»?
– Una regia teatrale (spesso) implica un lavoro sul testo. Quanto hai rimaneggiato il copione?
«Pur rispettando il copione originale l’ho studiato a lungo, tagliando dove necessario e adattando alcune scene, sia per esigenze di spazio scenico, sia per adattare i tempi comici. Anche l’ambientazione è spostata in avanti nel tempo a cavallo tra anni 60 e 70. In più, alcuni personaggi maschili sono diventati femminili».
– Insomma prima regia al femminile e tanto girl power.
«Assolutamente si. Si è creata una rete in rosa. D’altronde nella compagnia la presenza femminile è di gran lunga superiore. Ovviamente nell’adattare i personaggi sono rimasta coerente con i mestieri e il ruolo della donna negli anni 60/70».
– Cosa dobbiamo aspettarci da questo spettacolo?
«Una pausa piacevole dal tran tran quotidiano. Vorrei che la vicenda di questa famiglia folle e sgangherata mettesse in stand by gli spettatori. Vorrei che fosse un pausa divertente o come dico spesso un “me time”, un tempo da dedicare a noi stessi».
– In conclusione, quest’anno La Locandina compie quarant’anni, hai un ricordo o un aneddoto legato al teatro di via Cauciello?
«La locandina oltre ad essere stata una culla in un momento particolare della mia vita mi ha dato tanto in termini di energia, mi ha regalato persone che poi sono entrate nella mia vita. Sono orgogliosa di questo gruppo: uomini e donne che si sono prodigate per la cultura senza essere specchio della politica: lo hanno fatto per stare bene loro stessi e per far stare bene gli altri. Spero che questi siano solo i primi quarant’anni e che vadano avanti per altri quarant’anni e anche di più».
È possibile avere informazioni e prenotare i biglietti visitando il sito www.teatrolalocandina.com oppure telefonando ai numeri 329 9447497, 3383009575, 3288712563.