Il centrocampista ex Napoli, al suo primo anno in Serie D, afferma le difficoltà di questo campionato. «Cavallaro sarà un buon allenatore», queste le considerazioni personali del nostro prossimo avversario
di Maria Esposito
Scontro salvezza? Le giornate di campionato avanzano e la risposta è affermativa. Di domenica in domenica la Nocerina è chiamata a disputare la partita come se fosse la finale con un unico obiettivo: potare a casa il bottino pieno, motivo? I tre punti servono per salvarsi e non per lo scudetto.
Un impegno che questa settimana costa il triplo: dimostrare che il cambio panchina è stata una scelta giusta; auspicare un esordio positivo di mister Cavallaro; vincere contro una diretta concorrente.
Domani alle 14:30, al San Francesco d’Assisi, la Nocerina del duo Cavallaro-Esposito ospiterà il Francavilla di mister Ranko. Un dovere abbastanza difficile visto che i rossoneri devono accantonare l’amara sconfitta di Altamura e dimostrare di aver metabolizzato in breve tempo il nuovo assetto tecnico. Restano alcuni dubbi per la formazione, i neo acquisti D’Anna e Calvanese potrebbero partire dal primo minuto, da valutare Stellato, Landri, De Siena, Campanella e Messina che hanno svolto un lavoro differenziato per problemi muscolari.
Il Francavilla reduce dalla prima vittoria in campionato contro un malcapitato Agropoli (5-0), cercherà di trovare continuità a quanto è stato costruito in queste ultime settimane. La società rossoblù si è allargata proprio negli ultimi venti giorni con calciatori mirati per aggiungere qualità ad una rosa già abbastanza competitiva. A tal proposito sono sbarcati in riva al Sinni uomini di grande calibro come Nolè, Quinto e Mancino.
Nicola Mancino, un giocatore che non ha bisogno di presentazioni per questa categoria. Cresciuto nelle giovanili del Napoli, l’esperto fantasista classe 1984 ha militato, tra le altre, anche con le maglie di Napoli, Latina, Teramo, Ternana, Lucchese, Martina, Foggia, Siracusa, Grosseto, Ischia, Rimini, Fidelis Andria e Casertana. Il suo curriculum parla di 41 presenze in Serie B e quasi 300 in Serie C, 55 i suoi centri. Quella con la maglia del Francavilla è la sua prima esperienza in Serie D. Il talentuoso centrocampista offensivo, con il passare degli anni ha maturato una indiscussa duttilità che gli permette di giocare in diversi ruolo di attacco, nonché di garantire qualità alla linea dei centrocampisti. Raggiunto in esclusiva dalla redazione del Risorgimento Nocerino, rilascia alcune dichiarazioni in merito alla sfida di domani:
– La classifica vi condanna, quanto incide questa posizione sull’aspetto psicologico?
«È vero la classifica per ora ci condanna, però siamo consapevoli che siamo una buona squadra. Ci siamo rinforzati per questo, siamo una squadra ben attrezzata con tanti giovani validi. Ora abbiamo quegli elementi in più per poter affrontare un buon campionato».
– Che sfida sarà al San Francesco?
«Il San Francesco è un campo insidioso, lo sappiamo tutti, ci ho giocato tante volte, è qualcosa di meraviglioso in quella cornice di pubblico. Noi veniamo a Nocera per fare la nostra partita». – Conoscendo il vostro potenziale riuscirete a tirarvi fuori dalla zona rossa?
«La squadra non è male. Negli ultimi venti giorni con il mio arrivo e quello di Nolè e Quinto abbiamo aggiunto quell’esperienza che probabilmente mancava. Il Francavilla non è partito bene ma la vittoria di domenica ci ha donato fiducia».
– Domani sarà la prima partita in panchina per Cavallaro, cosa pensi?
«Cavallaro, dopo tanti anni di calcio, saprà sicuramente come gestire un gruppo e la squadra. Ci terrà senza ombra di dubbio a fare bella figura. Credo che farà bene anche come allenatore».
– Mancino, calciatore di categoria superiore, come valuti la Serie D, e in particolar modo questo girone H?
«È il mio primo anno in Serie D, però ho constatato, in queste prime partite, che è un girone duro ma allo stesso tempo affascinante per la presenza di squadre come Foggia, Taranto, Brindisi ed altre, club importanti che hanno giocato in categorie superiori. Un campionato questo duro, difficile ma allo stesso tempo stimolante. Se non metti voglia e corsa fai fatica. Devi lottare su tutti i palloni, vedi anche Taranto, Cerignola, che hanno giocatori importanti, ma fanno fatica ad esprimersi tante volte. Serve quel qualcosa in più che ti fa la differenza».
– Quale il punto di forza del Francavilla e quale il punto debole?
«Il nostro punto di forza è la Società. In Serie D, società come il Francavilla c’è ne sono poche, se pensi agli sforzi profusi degli ultimi venti giorni con l’ingaggio di giocatori di qualità. Punti deboli non ci sono, questo è un campionato molto difficile e ci dobbiamo salvare».