Il crimine legato al mondo dello spaccio. Il 19enne salernitano, all’epoca minorenne, è stato individuato al termine di una complessa indagine della Squadra Mobile
È legato alla gestione e spaccio di droga l’omicidio di Ciro D’Onofrio, ucciso il 30 luglio di due anni fa da tre colpi di pistola esplosi da due uomini su un ciclomotore.
Lo ha appurato una lunga indagine che ha visto coinvolte sia la Procura del Tribunale di Salerno che quella del Tribunale dei Minori che ha permesso di appurare fatti e protagonisti, e che ieri sera ha portato all’arresto di S.G., ora 19enne ma minorenne all’epoca, come secondo uomo della squadra killer che uccise D’Onofrio. L’altro killer era già stato arrestato lo scorso 29 luglio. La Squadra Mobile I della Polizia di Stato, sezione criminalità organizzata, ha operato in un clima di evidente omertà. Grazie alla tecnologia, oltre agli iniziali sopralluoghi, sequestri, intercettazioni, raccolta di testimonianze, immagini catturate dai sistemi di videosorveglianza cittadini, ha svolto attività investigative attraverso l’analisi dei tabulati dei telefoni in uso alla vittima e agli indagati.