Il tecnico dei molossi, al termine dell’amara sconfitta contro i neroverdi, ha spiegato di aver assistito a due prestazioni differenti rispettivamente ai due tempi di gioco. In effetti nella prima frazione i rossoneri hanno avuto anche la chance di portarsi in vantaggio su rigore, vanificato però da Poziello
di Nello Vicidomini
Al margine della gara persa in casa dalla Nocerina contro il Bitonto, in sala stampa l’allenatore rossonero Nello Di Costanzo ha fatto il punto sulla prestazione dei suoi, rimarcando l’amarezza per i troppi errori visti nel secondo tempo, proprio quando si doveva cercare di recuperare il risultato.
Dopo il gol subito in apertura di ripresa, la squadra non ha saputo reagire e, come spiegato dal tecnico dei molossi, vi è stata anche una certa mancanza di carattere che si era visto invece nel primo tempo: «Abbiamo assistito a due partite distinte. Nel primo tempo, di fronte ad una squadra costruita per vincere, non abbiamo concesso niente e abbiamo cercato di ripartire, pur senza troppa efficacia. Avrei voluto sicuramente arrivare di più alla conclusione come contro il Foggia. Siamo stati bravi poi a procurarci il calcio di rigore che poteva incanalare la partita in un’altra direzione». «Dopo di che, – ha continuato Di Costanzo – nel secondo tempo abbiamo dovuto sostituire Di Lollo per la distorsione al ginocchio. Facendo entrare il 2001 Corcione, abbiamo potuto inserire un attaccante over come Lava. Il paradosso vuole che, proprio quando abbiamo iniziato a giocare a due punte, abbiamo preso gol. Rete arrivata poi mentre eravamo schierati, con un colpo di testa su un cross e loro davanti hanno fior fior di giocatori che se gli lasci mezzo metro non ti perdonano. Il mio rammarico è proprio per ciò che è successo dopo il gol: ci siamo persi, iniziando a sbagliare anche gli appoggi più facili, senza capacità di reagire. Anche cercando di alzare il baricentro con Messina non siamo riusciti ad alzarci come speravamo e loro si sono chiusi bene. Eravamo sfilacciati e stanchi sulle gambe e loro sono usciti fuori alla grande in quel momento». Proprio in riferimento all’assenza di voglia e carattere, il mister ha parlato di scarsa forza mentale e fisica necessaria per cercare il gol: «Quando abbiamo preso il primo gol non c’è stata quella reazione di carattere che volevamo. Ci dispiace per i nostri tifosi che non c’erano domenica a Nardò dove abbiamo preso tre punti e che invece oggi hanno dovuto assistere a questa sconfitta. Nel primo tempo comunque la prestazione è stata ottima, facendo la nostra partita contro una squadra che deve vincere il campionato. Poi non abbiamo avuto quella forza mentale e fisica per recuperare il risultato. Ci abbiamo provato ma in malo modo, rischiando di prenderne anche di più». Di Costanzo ha poi voluto ribadire quanto più volte detto riguardo alla stagione che vivrà la Nocerina, fatta di alti e bassi e sicuramente di sofferenza, con l’obiettivo della salvezza: «Il campionato sarà tutto così, di sofferenza e lo sapevamo. Magari si vince partite come quella di Nardò e si perdono gare come questa di oggi. Se avessimo segnato il calcio di rigore staremmo forse parlando di un’altra partita. Come non bisogna illudersi dopo le vittorie, non bisogna nemmeno deprimersi dopo le sconfitte. Ricordiamoci che l’obiettivo è quello di mantenere la categoria». Nocerina che si affida spesso ai lanci lunghi alla ricerca degli attaccanti, quando si potrebbe far circolare di più il pallone. Ciò dovuto anche alla carenza di registi e centrocampisti capaci di dettare gioco: «Questa dei lanci lunghi è una necessità purtroppo, perché a volte non c’è possibilità di giocare vicino rischiando, soprattutto quando mancano le qualità per farlo. Ripeto, noi siamo gente giunta qui non per vincere il campionato». In chiusura Di Costanzo ha risposto anche ad una domanda relativa a Tshibamba, oggi sceso in campo per la seconda volta e nuovamente a pochi minuti dalla fine, correndo poco e non toccando palla: «Tshibamba ha avuto tanti problemi di tutti i tipi quindi è indietro a livello di preparazione. Poi siamo condizionati un po’ anche dalla regola degli under. Loro avevano giocatori importanti lì davanti e abbiamo preferito restare con la difesa consolidata senza cambiare troppo. Comunque è entrato, ha fatto il suo ma è tutta la squadra che non l’ha aiutato. Sono convinto che con il tempo ognuno darà il suo contributo».