Il racconto di Cristina Maiorino dell’associazione “Siniscalchi attiva”, che ieri era nel quartiere per sensibilizzare i residenti a smaltire correttamente i rifiuti e si è trovata in una situazione piacevole
C’è ancora speranza per la differenziata a Nocera Inferiore. Il perché mce lo racconta Cristina Maiorino, che con la sua associazione “Siniscalchi attiva” sta conducendo una campagna sul territorio per sensibilizzare i nocerini a fare correttamente la differenziata.
Questo il suo racconto:
«Ieri siamo stati nel quartiere di Casolla io e Francesco Croce (mio compagno di viaggio in questa dura battaglia sui rifiuti). Tirava forte vento tanto che abbiamo dovuto chiudere il gazebo; faceva anche freddo, ma non ci siamo arresi: non potevamo mollare. Inizialmente la gente era scettica nel darci confidenza, poi siamo riusciti a parlare con una signora e le abbiamo spiegato quanto possa essere importante fare la raccolta differenziata, quanto possa aiutarci a crescere e migliorare. Da quel momento – continua Cristina – si sono fermate a capirci di più sull’argomento per il quale eravamo lì altre persone del posto. Addirittura una signora – ne ricordo nome e cognome per quanto simpatica e a modo, Maria D’Andretta, residente del quartiere – ha voluto dimostrarci come fa la raccolta differenziata, ci teneva molto. Ci ha mostrato il calendario per la differenziata che aveva esposto per non sbagliare, ci ha mostrato la busta già pronta per la plastica e i contenitori ben separati e ordinati che utilizza per farla al meglio. Addirittura voleva offrirci un caffè, dell’acqua o qualcosa di buono: è stato appagante vivere una situazione così accogliente in un quartiere che all’inizio sembrava non abitato, Casolla. Ci hanno tenuto compagnia con i loro racconti su alcuni del posto che non hanno rispetto per questo argomento. C’è qualche residente lì che non la fa e che usa buste nere, probabilmente per nascondere, ma la maggior parte di quel fantastico quartiere fa la raccolta differenziata e questo a mio avviso va detto. Io premierei questa fetta di cittadini. Un’altra cosa bella che ho notato è che mentre negli altri quartieri la prima cosa facevano alcuni era parlare male del sindaco e dell’amministrazione, a Casolla no, anzi, ne hanno parlato benissimo. Voglio citare una frase detta da una signora del posto: «La colpa non è del sindaco se Nocera è sporca, lui vuole farci stare puliti, sono le persone che se vanno al nord rispettano le leggi qua invece che è casa loro non rispettano niente» e ha aggiunto «il sindaco come deve fare? Noi lo dobbiamo aiutare e volere bene perché è bravo».
Beh, a questo punto io non ho altro da aggiungere, magari potrei portare il sindaco da questa signora che tanto lo ammira, perché credo sia giusto lui possa sentirsi apprezzato dai nocerini dopo i tanti sacrifici che fa per questa stupenda città. Perché queste cose servono a non mollare: lui è la nostra forza e questo è un dato di fatto.
Voglio poi ringraziare Giuseppe Ferrara, Laura Pellegrino, Raffaele Calabrese, Francesco Croce e tutte le associazioni che stanno lottando per questa giusta causa per la presenza e l’impegno, e ribadisco che Nocera è la nostra città e se veramente ci teniamo a farla crescere in meglio allora dobbiamo essere uniti e non mollare, non dobbiamo prendere esempio da chi non fa la raccolta differenziata e sporca ovunque cammina. Noi dobbiamo prendere esempio dalla signora Maria, e sono certa che vinceremo questa battaglia. Nocera va rispettata, lo merita».