Domani 15 settembre, in una cornice di pubblico rossonera ambo i lati degna di ben altre categorie, va in scena una gara che nulla ha a che vedere con il classico ‘calcio di Serie D’. Numerosi saranno i tifosi sugli spalti di un San Francesco d’Assisi che torna a respirare l’aria dei grandi eventi
di Maria Esposito
A distanza di anni il Foggia fa capolino a Nocera. Ancora acerba del calcio dilettantistico, la squadra di Corda, alla terza giornata, deve cimentarsi fuori dalle mura amiche con una Nocerina già matura della categoria.
Sulla carta tra i due club nessuna differenza, entrambe a tre punti con una vittoria e una sconfitta. I molossi favoriti sulla differenza reti per aver siglato tre reti a discapito delle due della formazione pugliese. Al reparto offensivo si affidano le speranze: i molossi cercheranno le giocate sull’asse Sorgente – Lava, invece i satanelli non possono fare a meno di Pasquale Iadaresta, decisivo nel Turno Preliminare di coppa al ‘Franco Fanuzzi’ di Brindisi che con la sua rete al 96’ che fece esplodere il settore ospiti del ‘catino bollente’ brindisino. Fondamentale anche nella seconda giornata contro l’Agropoli quando, al 75’, grazie ad una zuccata vincente, ha portato il suo Foggia in vantaggio ipotecando la vittoria. È l’uomo a cui questo Foggia non può rinunciare. Pasquale Iadaresta, centravanti nato il 17 marzo 1986 a San Felice a Cancello (Caserta), lo scorso maggio ha avuto la gloria di poter festeggiare la vittoria del campionato di serie D con il Bari del patron Luigi De Laurentis. L’attaccante arrivò in Puglia dal Latina, club del girone G di serie D, dove ha realizzato sette reti in 15 partite nella stagione precedente, andando 26 volte a segno nell’annata 2017-2018. Uomo d’area, alto 192 centimetri per 84 chilogrammi, Iadaresta è cresciuto nei settori giovanili di Napoli e Siena (club con il quale ha anche due presenze nella Serie A 2005/2006), passando in carriera anche per Poggibonsi, Val di Sangro, Torres, Foligno, Pro Sesto, Fano, L’Aquila, Crociati Noceto, Fidenza, Rapallobogliasco, Marcianise, Torrecuso, Fondi e Lupa Roma, con 128 centri all’attivo dalla C1 all’Eccellenza.
Raggiunto telefonicamente ci racconta del suo passaggio al Foggia.
– Altro anno in D con un’altra nobile decaduta. Perché hai scelto Foggia?
“Dopo la vittoria del campionato con il Bari, ho sperato di proseguire il mio cammino tra i professionisti, e c’è stata la possibilità, ma le condizioni non erano troppo favorevoli, quindi quando mi è stata prospettata l’opportunità di venire a Foggia al di là della categoria la scelta è stata semplice, non potevo non considerare il blasone, la storia e la tifoseria”.
– Quale il pregio e quale il difetto di far parte di squadre blasonate?
“Negli ultimi 3 anni ho avuto la possibilità e l’onore di giocare in tre nobili decadute dalla Serie B e, incrociando le dita, sono state tutte bellissime esperienze, perché si vive e respira il clima del calcio che conta, tra aspettative e voglia di rilanciarsi dopo grandi delusioni. L’entusiasmo è il pregio, il difetto può essere capire che nonostante la categoria non è semplice e scontato raggiungere i risultati, ma tocca lavorare il doppio”.
– Iadaresta e Nocerina, di nuovo avversari. Cosa aggiungi ricordando la sconfitta del Bari e la festa promozione rinviata?
“Il ricordo che ho della partita dell’anno scorso è che quella sconfitta ha posticipato la festa che era in procinto di arrivare, quindi non è servita per chiudere subito i giochi, ma non tutti i mali vengono per nuocere a volte”.
– Quale è il vostro obiettivo stagionale?
“L’obbiettivo per una società come il Foggia deve essere sempre il massimo, con la consapevolezza di affrontare un girone complicato e una partenza jn ritardo, senza tanti proclami ma con tanti fatti”.
– Differenza tra girone I e H?
“Il girone I rispetto all’H ti pone difficoltà di tipo ambientale, con trasferte lunghe e campi al limite della praticabilità, dove i valori vengono spesso azzerati. Il girone H è molto più vicino ad un’idea di professionismo, dove si affrontano tante società blasonate in stadi dove si può giocare a calcio”.
– Come state preparando la partita contro la Nocerina?
“Con grande rispetto, attenzione e cura dei particolari, che spesso fanno vincere la partita. Mi auguro che sia una bella partita, con il Foggia vincitore”.