Il primo cittadino incontra le famiglie residenti lungo il percorso del torrente insieme al collega di Roccapiemonte, Carmine Pagano. «Vanno scovati gli scarichi abusivi!»
Parte lancia in resta contro l’inquinamento del Solofrana il sindaco di Castel San Giorgio Paola Lanzara.
Con una perentoria comunicazione inviata al Genio Civile, alla Regione Campania, all’Arpac, al Consorzio di Bonifica della Valle del Sarno, all’Asl, alla Gori e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore e ai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino, l’avvocatessa lancia l’allarme sulle esalazioni provenienti dal torrente, il cui corso attraversa quasi totalmente il territorio comunale. Una situazione non più sostenibile che sta provocando la protesta di centinaia di famiglie preoccupate dall’eventuale rischio a cui sarebbero sottoposte nel caso le esalazioni risultassero nocive per la salute.
«Abbiamo ricevuto innumerevoli segnalazioni – scrive la prima cittadina di Castel San Giorgio – per le esalazioni provenienti presumibilmente dal torrente Solofrana le cui acque appaiono di vari colori dal rosso all’ocra. Il fenomeno si verificherebbe, a detta dei residenti nelle aree limitrofe al percorso del torrente, quotidianamente e sempre allo stesso orario, di sera, intorno alle 22. Vi segnaliamo tale fenomeno affinchè provvediate, ognuno per le proprie competenze, a chiarire le cause e ad eliminarle». Nella serata di ieri, Paola Lanzara, insieme al sindaco di Roccapiemonte, Carmine Pagano, ha incontrato decine di famiglie preoccupate dalla situazione. Entrambi i sindaci hanno convenuto di procedere con sollecitudine a mobilitare gli organi regionali, le forze dell’ordine e le autorità sanitarie.
Il primo cittadino di Castel San Giorgio ha anche avviato attraverso i vigili urbani un monitoraggio più attento delle sponde del torrente, ma i residenti sono preoccupati dalle cause che generano il colore delle acque e dalle nauseabonde esalazioni che esse sprigionano.
«Bisogna andare fino in fondo – chiude il sindaco Paola Lanzara – e procedere ad una attenta analisi di eventuali scarichi abusivi presenti sul territorio o comprendere se le acque arrivano già in questo stato da altri territori lungo il percorso».
Con una perentoria comunicazione inviata al Genio Civile, alla Regione Campania, all’Arpac, al Consorzio di Bonifica della Valle del Sarno, all’Asl, alla Gori e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore e ai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino, l’avvocatessa lancia l’allarme sulle esalazioni provenienti dal torrente, il cui corso attraversa quasi totalmente il territorio comunale. Una situazione non più sostenibile che sta provocando la protesta di centinaia di famiglie preoccupate dall’eventuale rischio a cui sarebbero sottoposte nel caso le esalazioni risultassero nocive per la salute.
«Abbiamo ricevuto innumerevoli segnalazioni – scrive la prima cittadina di Castel San Giorgio – per le esalazioni provenienti presumibilmente dal torrente Solofrana le cui acque appaiono di vari colori dal rosso all’ocra. Il fenomeno si verificherebbe, a detta dei residenti nelle aree limitrofe al percorso del torrente, quotidianamente e sempre allo stesso orario, di sera, intorno alle 22. Vi segnaliamo tale fenomeno affinchè provvediate, ognuno per le proprie competenze, a chiarire le cause e ad eliminarle». Nella serata di ieri, Paola Lanzara, insieme al sindaco di Roccapiemonte, Carmine Pagano, ha incontrato decine di famiglie preoccupate dalla situazione. Entrambi i sindaci hanno convenuto di procedere con sollecitudine a mobilitare gli organi regionali, le forze dell’ordine e le autorità sanitarie.
Il primo cittadino di Castel San Giorgio ha anche avviato attraverso i vigili urbani un monitoraggio più attento delle sponde del torrente, ma i residenti sono preoccupati dalle cause che generano il colore delle acque e dalle nauseabonde esalazioni che esse sprigionano.
«Bisogna andare fino in fondo – chiude il sindaco Paola Lanzara – e procedere ad una attenta analisi di eventuali scarichi abusivi presenti sul territorio o comprendere se le acque arrivano già in questo stato da altri territori lungo il percorso».