Appuntamento alle 19:30 sul Belvedere di Villa Rufolo: in programma un omaggio a quella che sicuramente sarebbe stata una delle voci più originali del Novecento italiano: Giovanni Salviucci, morto a soli 30 anni
di Valentina Milite
La sezione ‘Orchestra Italia’ della 67esima edizione del Ravello Festival riserva al pubblico della Città della Musica gli ultimi appuntamenti sul Belvedere di Villa Rufolo: il terzultimo concerto sul palco sospeso sul mare del Golfo di Salerno è quello di venerdì 23 agosto alle 19:30, con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi diretta da Claus Peter Flor.
Riconosciuto a livello mondiale quale direttore dall’istintivo ed incisivo talento musicale, Claus Peter Flor ha costruito una prestigiosa carriera internazionale che lo ha portato nel 2017 a diventare direttore musicale de laVerdi e a raccogliere l’eredità di Riccardo Chailly e Zhang Xian, primo direttore donna ad assumere un tale incarico in Italia. Il programma che verrà eseguito a Ravello è un omaggio a quella che sicuramente sarebbe stata una delle voci più originali del Novecento italiano, Giovanni Salviucci, se non fosse morto prematuramente a soli trent’anni, con la sua Ouverture in do diesis minore assieme allo Strauss di Aus Italien.
Dopo il diploma al Conservatorio di Santa Cecilia, Giovanni Salviucci, fra i ventiquattro e i ventinove anni scrisse otto partiture, compresa l’Ouverture (1933), segnalandosi subito come il terzo compositore, con Petrassi e Dallapiccola, su cui la nuova musica italiana poteva contare. La polifonia classica per Salviucci “non era rifugio nel passato, né occasione di musica al quadrato, ma semplicemente la musica materna”. Era più giovane di Salviucci Richard Strauss, quando tenne a battesimo Aus Italien (1887) nella capitale bavarese con l’Orchestra di Corte (dove il padre Franz Strauss era primo corno). Strauss sostenne che si trattava di quattro evocazioni, “scaturite dalla vista delle magnifiche bellezze naturali di Roma e di Napoli, e non dalla loro descrizione”. Il pubblico gradì i primi tre numeri: Nella campagna, tramonto nell’agro laziale; la meditazione, fra il trionfale e il pensoso, Fra le rovine di Roma e la suggestiva marina mediterranea, quasi pre-impressionista, Sulla spiaggia di Sorrento. I fischi indirizzati all’ultimo movimento, Scene della vita napoletana (dove Strauss impiega anche il tema della famosa canzone Funiculì, funiculà di Luigi Denza), suscitarono l’orgogliosa reazione del ventitreenne compositore monacense: Aus Italien è “la prima opera a provocare la resistenza della moltitudine – questo prova che deve avere un qualche valore”.
Riconosciuto a livello mondiale quale direttore dall’istintivo ed incisivo talento musicale, Claus Peter Flor ha costruito una prestigiosa carriera internazionale che lo ha portato nel 2017 a diventare direttore musicale de laVerdi e a raccogliere l’eredità di Riccardo Chailly e Zhang Xian, primo direttore donna ad assumere un tale incarico in Italia. Il programma che verrà eseguito a Ravello è un omaggio a quella che sicuramente sarebbe stata una delle voci più originali del Novecento italiano, Giovanni Salviucci, se non fosse morto prematuramente a soli trent’anni, con la sua Ouverture in do diesis minore assieme allo Strauss di Aus Italien.
Dopo il diploma al Conservatorio di Santa Cecilia, Giovanni Salviucci, fra i ventiquattro e i ventinove anni scrisse otto partiture, compresa l’Ouverture (1933), segnalandosi subito come il terzo compositore, con Petrassi e Dallapiccola, su cui la nuova musica italiana poteva contare. La polifonia classica per Salviucci “non era rifugio nel passato, né occasione di musica al quadrato, ma semplicemente la musica materna”. Era più giovane di Salviucci Richard Strauss, quando tenne a battesimo Aus Italien (1887) nella capitale bavarese con l’Orchestra di Corte (dove il padre Franz Strauss era primo corno). Strauss sostenne che si trattava di quattro evocazioni, “scaturite dalla vista delle magnifiche bellezze naturali di Roma e di Napoli, e non dalla loro descrizione”. Il pubblico gradì i primi tre numeri: Nella campagna, tramonto nell’agro laziale; la meditazione, fra il trionfale e il pensoso, Fra le rovine di Roma e la suggestiva marina mediterranea, quasi pre-impressionista, Sulla spiaggia di Sorrento. I fischi indirizzati all’ultimo movimento, Scene della vita napoletana (dove Strauss impiega anche il tema della famosa canzone Funiculì, funiculà di Luigi Denza), suscitarono l’orgogliosa reazione del ventitreenne compositore monacense: Aus Italien è “la prima opera a provocare la resistenza della moltitudine – questo prova che deve avere un qualche valore”.