In una settimana dal caldo afoso, si può trovare refrigerio provando a tuffarsi in un mare diverso, formato da molteplici forme d’arte visiva, dalla poesia alla musica e alla danza contemporanea
Secondo appuntamento, ad Altomonte, antico e caratteristico borgo in provincia di Cosenza a 455 metri di altezza, con il mare. Continuerà il 21 agosto, infatti, “Il Mare ad Altomonte“, mostra-evento inserita nel cartellone ufficiale del Festival Euromediterraneo.
L’appuntamento è nuovamente con le opere di artisti provenienti dalla Valle d’Aosta, dalla Lombardia, dalla Russia, dalla Calabria con un unico comun denominatore che accomuna tutte questi generi artistici: il mare. Si inizia alle 20 con un evento creativo riservato a tutti i bambini e le bambine che saranno presenti: sotto le abili mani della body-painter Daniela Meringolo, saranno trasformati in un personaggio del mare. Alle 21:15 inizierà una sequenza di performance di danza contemporanea eseguiti dalle ballerine di Continuity Fluid Performer con le coreografie della maestra Angela Tiesi, dal titolo “Sea Stories: gli abitanti del mare”. La formula con cui si svolgerà la serata è innovativa e prevede l’esecuzione di più spettacoli nell’arco delle due ore con piccoli intervalli: coloro che arriveranno in “ritardo” non si perderanno la performance a condizione di avere pazienza, magari visitando la mostra, in attesa della ripresa dello sketch. Il luogo in cui si svolge “Il mare ad Altomonte” è anch’esso atipico: un open space tematico, lungo il perimetro posteriore della chiesa di San Giacomo, trasformato in galleria espositiva all’aperto, in cui sarà possibile fruire delle riproduzioni, senza soluzione di continuità, stampate su pannelli di grande formato (100x140cm) delle opere originali (fotografie, dipinti con varie tecniche, disegni ingrafite e acquerello) esposte, nella stessa area, all’interno di una galleria naturale aperta al pubblico ad orari prestabiliti. «Il Mare ad Altomonte – ci dice Francesco Pacienza, creatore dell’evento – è una provocazione riflessiva verso i nostri comportamenti quotidiani come buttare un mozzicone di sigaretta per terra, o un bicchiere di plastica, o abbandonare oggetti della vita quotidiana lungo il corso di un fiume pensando che spariranno per opera di un invisibile “mago”. Nella realtà non spariscono ma vengono trasportati dalle piene dei fiumi o dalle forti piogge fino al mare, dove resteranno per molti decenni provocando danni di notevole entità: uccideranno specie marine perché le scambieranno per cibo, entreranno nel ciclo alimentare di altre specie perché le loro dimensioni saranno divenute talmente piccole da non poter neanche più essere filtrate. Non solo, ma le plastiche specialmente quelle frantumate e trasparenti vengono confuse da molte specie per meduse o altre forme di cibo che, ingerite, provocano la morte di tartarughe, delfini, balenottere, capodogli».