Due missive indirizzate ai due uffici pubblici da parte del primo cittadino per lamentare i disagi dei pensionati in attesa della riscossione e la sospensione del pagamento del reddito di cittadinanza
Ufficio Postale di corso Ettore Padovano ed Inps: sono questi gli Enti cui il siondaco di Pagani, Alberico Gambino, ha indirizzato due “severe” missive auspicando la rapida soluzione di alcuni problemi.

All’ufficio postale Gambino scrive: «Sono anni che i cittadini di Pagani, che fruiscono dei servizi postali dell’Ufficio di Corso Ettore Padovano, sono costretti a subire disagi immani sia d’estate sia d’inverno. In modo particolare, nei giorni di riscossione delle pensioni, si creano file lunghissime e gli anziani si trovano a fronteggiare il caldo asfissiante o il freddo e la pioggia.
Proprio per questo, chiedo di trovare rapide soluzioni al problema in modo da consentire ai cittadini di ricevere un servizio degno ed efficiente. In modo particolare, durante i giorni di ritiro delle pensioni, appare opportuno organizzare seguendo un ordine alfabetico per la consegna».
Non meno pressante la lettera alla sede Inps di Nocera Inferiore: «pervengono – scrive il primo cittadino di Pagani – numerose segnalazioni con le quali si evidenzia che è stata prodotta una certificazione ISEE, non richiesta né autorizzata dagli interessati, modificativa di precedenti certificazioni regolarmente consegnate nell’ambito del procedimento finalizzato a conseguire il reddito di cittadinanza.
Tanto premesso ed evidenziato, fermo restando quanto codesto Ente deve mettere in campo per verificare le situazioni ora createsi, con la presente intendo solo sottolineare che “il blocco dell’erogazione del reddito di cittadinanza” riguarda situazioni familiari “economicamente disagiate” per cui ogni giorno di ritardo (ancorché comprensibili) aggrava situazioni di bisogno estremo già consolidate.
Rivolgo, quindi, un accorato appello affinché sia possibile accelerare le obbligate verifiche in corso considerando che trattasi di “soggetti potenzialmente truffati” come da denunce presentate alle competenti autorità giudiziarie nonché “viventi in condizioni particolarmente disagiate”».

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