«Ivan Scalfarotto annuncia sui social di essere andato a Regina Coeli a trovare Christian Gabriel Natale Hjorth e Elder Finnegan Lee, i due giovani americani accusati dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega».
Così il Corriere della Sera dà notizia dell'”interessamento” del deputato Pd alla “salute” dei due statunitensi presunti killer del nostro carabiniere Mario Cerciello Rega. Perché giustamente l’Italia è un Paese dove abitualmente si pratica la tortura dei prigionieri. E troppo gentile è stato Salvini, cui i partiti di sinistra insieme a un Movimento 5 Stelle dimostratosi più dannoso di quanto nessuno avrebbe mai immaginato stanno per consegnare l’Italia alla prossima tornata elettorale, a limitarsi a dire «Il Pd va in carcere a verificare che il criminale americano non sia stato maltrattato… Non ho parole! Pazzesco». Lo hanno punito più severamente alcuni suoi compagni di partito e il mondo dei social.
A Salerno le cose non vanno meglio. Giunge un comunicato in redazione che annuncia la visita che i consiglieri comunali del Psi di Salerno, Massimiliano Natella, Paolo Ottobrino e Veronica Mondany, insieme al segretario provinciale, Silvano Del Duca, e al consigliere regionale e segretario nazionale del Partito Socialista, Enzo Maraio, tornano a fare a distanza di sette mesi alla Casa Circondariale “Antonio Caputo” di Fuorni.
Perché giustamente a Salerno, in Campania e in Italia è questo l’unico problema: la condizione dei detenuti. Non ci sono le emergenze rifiuti in Campania, nel Lazio (a Roma in particolare) e in altri luoghi. Non ci sono problemi di lavoro per giovani e meno giovani. Non c’è in Campania una sanità che dire che funzioni a singhiozzo è un complimento. Non c’è, anche quest’anno, il problema del mare sporco, con i colibatteri fecali che hanno fatto capolino anche in Romagna. Ma si, facciamo un bel girotondo e un flashmob per far chiudere la domenica i supermercati, che è più importante!
Come direbbe l’amico e collega Carlo Meoli, «Ci avete rotto i coglioni!».