Dopo il 3 a 3 raggiunto nell’extratime proprio con un penalty di Zonta, gli Azzurri escono sconfitti in semifinale alla lotteria dagli undici metri. L’errore di Vitturini, autore di un gol, porta i nipponici in finalissima
di Nello Vicidomini
Foto relative al Giappone del fotografo Antonio D’Acunzi
Erano probabilmente le due squadre favorite per la vittoria finale dell’Universiade 2019, ma questa sera, allo stadio “Arechi” di Salerno, soltanto una ha avuto la possibilità di accedere in finale.
Il Giappone, campione in carica dal 2017, è stato protagonista nelle gare al “San Francesco” di Nocera Inferiore, contraddistinguendosi soprattutto per civiltà, rispetto e disciplina, al punto da conquistare il cuore dei nocerini. L’Italia, invece, campione nell’edizione 2015, non ha subito nemmeno una rete nella competizione fino a questa gara. Con tutte le condizioni per prendere parte ad un incontro spettacolare, quindi, la squadra del tecnico Arrigoni è scesa in campo con Marcantognini, Cericola, Galli, Grieco, Mercadante, Pogliano, Ruzzittu, Strada, Tentardini, Ungaro e Vitturini. Gli asiatici hanno risposto con Abe, Akimoto, Hayashi, Hommura, Kaneko, Kodama, Ogashiwa, Tsunoda, Yamahara, Yamakawa e Yamamoto. Gara in preda all’equilibrio già dalle prime battute, ma al ’24, direttamente da calcio d’angolo, frutto di un errore della difesa, l’Italia passa in vantaggio grazie all’autorete di Yamahara, che anticipa e beffa il proprio portiere. Dopo appena quattro minuti, Kodama trova subito il gol del pareggio al termine di una bella azione. Nel secondo tempo entrano meglio in campo i giapponesi, tanto che al 58’ riescono a realizzare la seconda rete ad opera di Ogashiwa. Al 62’, poi, Kaneko segna il gol che può valere la vittoria, portando i suoi sul 3 a 1. Un’Italia intontita e con poche idee prova timidamente a reagire. Tutto si riapre, però, al 79’ quando Vitturini sorprende Abe splendidamente. È il gol della riscossa per l’Italia che si lancia in attacco in preda agli ultimi tentativi per riagguantare il pari. Sforzi azzurri che vengono premiati a pochi secondi dallo scadere, al 94’, quando l’arbitro concede un calcio di rigore all’Italia: dal dischetto si presenta Zonta che spiazza Abe e fa 3-3. Terminati i tempi regolamentari in parità, il regolamento prevede direttamente i calci di rigore per decretare la squadra vincitrice dell’incontro. Il primo a calciare è Takamine, che segna, seguito da Sbrissa che segna a sua volta. Successivamente sbagliano sia Akimoto che Grieco. Poi realizzano tutti fino al sesto rigore, quando Vitturini, seguendo il più fortunato Morishita, colpisce il palo in pieno con Abe spiazzato. Termina così 3-4 dopo la lotteria dei rigori. In finale, contro il Brasile, ci va il Giappone. Tanta amarezza per il giovane difensore del Pescara, rincuorato comunque dai compagni di squadra e dal pubblico.