Il pontefice scrive ai “soldati di pace” campani lodando la missione in Libano, con un riferimento ai bersaglieri della brigata Garibaldi, al comando dell’alto ufficiale paganese
Il personale ringraziamento ai Caschi Blu campani che nel periodo ottobre 2018-maggio 2019 hanno servito la causa della Pace in Libano, nell’ambito della missione UNIFIL. L’ha inviata, a sua firma, papa Francesco al cappellano militare don Claudio Mancusi, di Salerno.
Scrive il Papa: “ringrazio tutti gli Operatori di Pace che contribuiscono a divulgare un messaggio di fraternità nei deserti del mondo … imparto ai “soldati di pace” la benedizione del Signore”.
Il pontefice ha inoltre espresso gratitudine per aver ricevuto la raccolta degli “atti” inerenti il percorso di edificazione della chiesa “Maria Decor Carmeli e San Giovanni XXIII papa” presso la base ONU di Shama, consegnati lo scorso 26 giugno in Vaticano dal comandante della brigata bersaglieri Garibaldi, al comando del generale di brigata Diodato Abagnara, e dal cappellano Mancusi. Il luogo di culto ha un significato singolare, perché unica chiesa di rito latino nel sud del Libano e prima in Medio Oriente ad essere dedicata al “papa buono”, patrono dell’Esercito Italiano.
Un segno di profonda stima ed un ulteriore incoraggiamento per tutti i peacekeepers guidati dal generale Abagnara, sempre seguiti dall’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, che lo scorso 18 marzo in occasione della visita al contingente italiano e della consacrazione della nuova chiesa, ha ricevuto la cittadinanza onoraria del capoluogo fenicio di Tiro, prima volta per un vescovo cattolico, proprio in apprezzamento della sua continua vicinanza ed impegno a favore della cultura dell’incontro.
Lo sguardo e l’attenzione di papa Francesco per il dialogo e la pace in Medio Oriente hanno trovato nei “soldati di pace” gli interpreti d’eccezione dei sentimenti e delle istanze di popolazioni afflitte che, supportate a crescere nella sicurezza e nella rimozione delle barriere allo sviluppo della persona e del dialogo, camminano verso un futuro di stabilità e pacifica convivenza.